Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 16 Ottobre 2021

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Lo spirito è il lievito, il modo concreto di vivere: c’è il lievito dei farisei, l’ipocrisia, e il lievito di Dio, lo Spirito del Figlio, che è lo Spirito di colui che ha misericordia verso i fratelli e ci mette in comunione con tutti e ci fa dire “Papà”, “Abbà”.
Quindi il lievito dei farisei, l’ipocrisia, è l’immagine di sé, il protagonismo di chi dice: “Io mi sono fatto da me, il mio io è il mio dio”.
Anche chi non avrà riconosciuto in Gesù Dio stesso che si presenta in povertà, in umiltà e con tutte le prerogative che noi riteniamo sbagliate, sarà perdonato. Gesù sulla croce dirà: “Perdona loro, non sanno quello che fanno”.

“Ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non gli sarà perdonato”. Lo Spirito Santo è lo spirito di verità e la verità in cosa consiste?
Forse la verità consiste nel fatto di saper cercare e il vero peccato contro lo Spirito Santo è di chi non cerca, di chi ha la certezza, di chi non cambia mai, di chi non si converte.

Tutta la nostra vita è un cammino nel quale l’obiettivo di ogni conoscere, paradossalmente, è proprio il “non so”, perché se sappiamo già non impariamo nulla. È quella presunzione di cui parla Gesù: “Voi siete ciechi, e questo non è un peccato. È perché credete di vedere che il vostro peccato rimane”.

È la presunzione di sapere e di non stare aperti alla novità il vero peccato contro lo Spirito che è amore e vita, Spirito di vera letizia. (dalla Lectio 65 di padre Filippo Clerici e padre Silvano Fausti)

Per riflettere

Qual è il lievito della nostra vita? Qual è il principio per cui viviamo, il principio della nostra esistenza?

Preghiera finale

Non siete cristiani finti, cristiani solo a parole.
Siete cristiani con la parola, con il cuore, con le mani.
Sentite come cristiani, parlate come cristiani e fate opera di cristiani.
Ma voi soli non potreste farlo.
È Gesù che vi darà questo Spirito, vi darà la forza di rinnovare tutto:
non voi, ma Lui in voi.
(Cardinale Jorge Mario Bergoglio, 2012)