Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 16 Maggio 2021

535

Festeggiamo l’Ascensione al cielo. Il Salvatore scompare dalla scena del mondo, la sua forma visibile di Redentore passa sotto il velo del sacramento. Un evento appena accennato nei Vangeli. Non ne parla Matteo, non ne parla Giovanni, ne fa un breve accenno Marco. Ne parla invece Luca sia nel Vangelo, ma soprattutto all’inizio degli atti degli Apostoli. Con l’entrata di Gesù nella gloria del cielo inizia infatti l’attività degli apostoli sulle strade del mondo.

I discepoli, mentre fissano il nel quale sale il Signore, sono invitati dagli angeli a guardare sulla terra adempiendo il mandato: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato» (Mc 16, 15).

Sulla terra, tra gli uomini dove il Signore deve venire, i credenti sono impegnati, con vivo senso di responsabilità, a lavorare per l’avvento del Regno di Dio, ad aprire strade alla sua venuta, a rendere credibile la sua invisibile presenza: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo?» (At 1, 11).

Le beatitudini debbono avere il loro inizio nel tempo, sulla terra. Nella storia deve realizzarsi l’annuncio evangelico. «Credete voi che il figlio dell’uomo al suo ritorno troverà ancora fede sulla terra?» (Lc 18, 8). Un interrogativo di Gesù, una domanda rivolta a noi, poiché da noi dipende la risposta, dalla nostra fedeltà alla missione di testimoni e di evangelizzatori che ci è stata affidata. In mezzo a smarrimenti e pericoli, insidie e infedeltà, nessun credente può rimanere inerte e indifferente, tutti siamo impegnati nell’attesa della venuta del Signore. (Monsignor Benvenuto Matteucci)

Per riflettere

«Occorre tenersi sempre pronti (…) Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia» (San Paolo VI). In mezzo a smarrimenti e pericoli, insidie e infedeltà, quanto siamo impegnati nell’attesa della venuta del Signore?

Preghiera finale

Mio Dio,
perché sei verità infallibile,
credo tutto quello che tu hai rivelato
e la santa Chiesa ci propone a credere.
Credo in te, unico vero Dio
in tre Persone uguali e distinte:
Padre, Figlio e Spirito Santo.
E credo in Gesù Cristo,
Figlio di Dio, incarnato, morto e risorto per noi
il quale darà a ciascuno, secondo i meriti,
il premio o la pena eterna.
Conforme a questa fede voglio sempre vivere
Signore, accresci la mia fede.


AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi