Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 15 Marzo 2022

412

Per piacere a Dio ed essere “esaltati” da Lui occorre percorrere la via dell’umiltà. Il segreto dell’umiltà è essere capaci di affidarsi a Dio e capire che tutto è un suo dono. L’umiltà non è sforzarsi di credere che i talenti che Dio ci ha dato valgono meno di quanto si creda; l’umiltà, al contrario, è riconoscere che i talenti che abbiamo non ce li siamo guadagnati ma ci sono stati donati, e per questo devono essere usati per la gloria di Dio e non per alimentare la nostra superbia.

La superbia è credere d’essere quel che non siamo. Dilapidare tutte le nostre energie per diventare quel che non saremo mai. La superbia tiene Dio fuori dalla porta della nostra vita. Siamo creati per essere veri, e liberi, e felici, invece spesso gemiamo sotto la dura legge della superbia, la menzogna primordiale iniettataci dal mentitore.

La ricerca dell’apprezzamento del mondo, credere di meritare quel piacere appagante di essere persone importanti e onorate, non è la via che il Signore ci indica. L’autocompiacimento, la sensazione di essere buoni in un mondo perverso, di aver dimostrato di essere migliori degli altri è la via della perdizione, perché porta alla sensazione di autosufficienza anziché al riconoscersi bisognosi della Misericordia di Dio a causa della nostra meschinità. La salvezza viene da Dio, non ci si salva da soli.

Solo riconoscendo che uno solo è il Maestro (e non siamo noi), che uno solo è il Padre (e non siamo noi) e una sola è la Guida (e, ancora una volta, non siamo noi) riusciremo ad entrare nella dimensione dell’umiltà vera; e, se saremo umili, il Signore ci dice che verremo esaltati.

Per riflettere

Ciò che il Nemico [ci parla è il diavolo quindi con il “Nemico” si deve intendere “Iddio”] vuole è di portare l’uomo a uno stato mentale nel quale egli possa concepire la miglior cattedrale del mondo, e sapere che si tratta della migliore, e goderne, senza essere più (o meno) o diversamente contento di averla fatta lui, che se fosse stata fatta da un altro. (C. S. Lewis, Lettere di Berlicche)


AUTORI: I commenti di questo mese sono curati da Monica e Giuseppe Lami
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi