Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 12 Novembre 2021

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Salvare la propria vita, nel concetto umano più immediato, significa reclamare ancora la propria libertà, esimersi dall’influsso divino, spendere la vita in completa autonomia. Perderla per Cristo significa quella umile sottomissione che ci fa godere dei frutti della redenzione e ci assimila a Cristo, che ci conferisce una più sublime somiglianza a sé e al nostro Creatore e Padre. Purtroppo, siamo ancora spesso vittime di quella primordiale tentazione che ci insinua che la personale libertà è l’apice dell’auto-realizzazione per l’uomo. Noi credenti preferiamo invece ridare a Dio il primato che gli spetta, consapevoli che questa è la via che ci consente la nostra piena realizzazione. (Padri Silvestrini)

Per riflettere

Quali tentativi compio per mantenere il mio benessere? A chi affido la mia vita, al Signore o a tante attività e beni inutili? So disperdere la mia vita, le mie energie, la mia forza, il mio amore sapendo che riceverò cento volte tanto dal Signore?

Preghiera finale

Signore, voi avete percorso tutte le strade:
quelle dell’esilio, quelle dei pellegrinaggi e delle predicazioni itineranti.
Fatemi uscire dal mio egoismo e dalla mia comodità.
Perché, segnato dalla vostra croce,
io non tema la vita difficile
e i momenti in cui si rischia la propria vita.
Ho impegnato la mia vita, o Signore,
sulla vostra parola.
Ho giocato la mia vita, o Signore,
sul vostro amore.
Non porrò fiducia in me, ma in Voi;
aiutatemi a rischiare la mia vita contando solo sul vostro Amore.
Amen.
(Paul Joly)