Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 11 Agosto 2020

Medita

La Parola oggi ci introduce nei capitoli 18–23 che raccolgono, tematicamente, indicazioni e insegnamenti meglio conosciuti come il “Discorso sulla Chiesa”. Il testo, che è il primo di tre letture tratte dal capitolo 18 di Matteo, raccoglie una precisa richiesta del Maestro.
Il Nazareno sollecita i discepoli ad abbracciare consapevolmente il percorso di conversione: contro le aspettative e le richieste umane, nella fragilità della nostra esperienza, solo la sequela del Signore può permetterci di non sbandare.
I suoi amici sono invitati ad abbandonare uno stile di vita consuetudinario per abbracciare le condizioni per accedere al Regno. Devono, e con loro anche noi, prendere le distanze da un passato ormai superato dall’annuncio della buona novella.
Non è certo un cammino facile.
In più occasioni proprio i discepoli immaginano un Regno strutturato a nostra immagine, secondo il punto di vista delle creature, dove collocarsi in certi posti di prestigio magari per ragioni familiari (una mamma che chiede di “piazzare” i figli). Oppure, li troviamo impegnati nel difendere una posizione raggiunta, temendo che altri scalfiscano la loro immagine oppure la ridimensionino. Si interrogano chi fosse tra loro il più importante.
L’insegnamento del Galileo è semplice e al tempo stesso per i suoi amici paradossale. È incredibilmente chiaro nel pretendere una consapevole rinuncia di sé stessi per servire adeguatamente il Risorto e, con lui, gli altri. Appare illogico per la mente umana: servendo gli altri, mi pongo al servizio di Dio.
Il bambino, nella sua ingenuità e nella fiducia che ripone negli altri a prescindere, è cifra della fede che è richiesta per chi vuole seguire il Nazareno. Solo così possiamo comprendere l’assurdità di accettare il rischio di perdere molti per salvarne uno solo. Il pastore lo fa se le altre sono al sicuro. Ma rischia comunque le novantanove pur di cercare l’unica che manca.
In questa incredibile volontà divina conosciamo l’amore fedele di chi, per questo, non si sottrarrà nemmeno al sacrificio di sé stesso sulla croce.

Rifletti

Nel Vangelo la madre di due discepoli chiede al Signore un posto per i figli nel Regno. Ma “tra voi non sia così”: la vita di santa Chiara ci insegna come sia importare rinunciare per conquistare tutto. Rinunciare ad essere “grandi” per farci “piccoli”.

Prega

Noi, ragazzi miei, crediamo che la vita dell’uomo
in questo mondo non abbia un valore assoluto,
né consideriamo o definiamo vero bene
ciò che circoscrive la sua utilità entro i limiti di questa vita.
Perciò non riteniamo degna di essere desiderata
né la nobiltà di nascita né la forza fisica
o la bellezza o la statura del corpo,
né gli onori del mondo né il potere
e nemmeno ciò che si potrebbe dire grande tra le cose umane.
E neppure invidiamo quelli che posseggono tali beni,
ma ci spingiamo ben oltre con la speranza
e facciamo tutto nella prospettiva di un’altra vita.
(Basilio, Discorso ai giovani, 2)


AUTORE: Claudia Lamberti e Gabriele Bolognini
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
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