Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 1 Luglio 2022

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«Seguimi», una parola semplice e forte allo stesso tempo, una parola attesa, da cui scaturisce un gesto altrettanto semplice e forte di un uomo. Matteo, seduto al banco delle imposte, svolge il suo lavoro con naturalezza: ormai è diventato quasi un automatismo, parte integrante della sua vita. Gesù si avvicina a questa quotidianità, ormai strutturata, e propone con semplicità una nuova via: non irrompe, ma con parole semplici dà a Matteo una nuova occasione.

Il discepolo, da parte sua, si fa trovare pronto, pur essendo immerso nel suo lavoro: coglie subito la chiamata del maestro e si alza per andare dietro a lui. Così, allo stesso modo e con la stessa—forte—semplicità, Dio viene a cercare ciascuno di noi, senza mai stancarsi, si avvicina a noi sempre, anche e soprattutto mentre siamo presi dalle nostre vite, dalla nostra quotidianità, dai nostri affanni. Allo stesso tempo siamo anche noi parte attiva della nostra salvezza: come scrive Sant’Agostino, “Dio, che ti ha creato senza di te, non può salvarti senza di te”; siamo chiamati a riconoscere e ad accogliere la chiamata di un Dio che si propone e non si impone mai.

Per riflettere

Sono attento a riconoscere la voce di Dio tra le mille voci della quotidianità? Provo a cercare uno spazio di silenzio durante la giornata per ascoltarLo e ascoltarmi. In quali “automatismi” sono incastrato? Imparo a riconoscere ciò che mi blocca per essere pronto ad accogliere la chiamata.

Preghiera finale

O Padre, tu ci fai rivivere nell’Eucaristia

l’esperienza gioiosa di san Matteo,

che accolse come ospite il nostro Salvatore;

fa’ che possiamo sempre recuperare le nostre energie

alla mensa di colui che è venuto a chiamare a salvezza

non i giusti, ma i peccatori,

Gesù Cristo, nostro Signore.

Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

(dalla liturgia)

AUTORI: I commenti di questo mese sono curati da Elisa e Marco Castrucci

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi