Commento alle letture di lunedì 6 Gennaio 2020 – p. Benedict Vadakkekara

854

Il commento alle letture di lunedì 6 Gennaio 2020 a cura di p. Benedict Vadakkekara.

La festa dell’epifania allarga il senso del mistero dell’Incarnazione. Al Signore che cammina incontro alla storia degli uomini nella povertà della sua nascita umana, oggi si fa incontro l’uomo nel suo significato più universale e rivestito della sua dignità regale.

I re magi venuti dall’oriente testimoniano un’attesa universale di salvezza e riconoscono in Gesù la venuta di ciò che attendono. L’epifania è allora una festa che celebra l’universalità della salvezza e l’unità della famiglia umana attorno al Cristo Signore, nato bambino. Il nostro racconto dell’epifania è tessuto proprio su una serie dei contrasti. I vicini, cioè la gente di Gerusalemme, gli esperti di Bibbia ed i sacerdoti rimangono indifferenti.

Alla richiesta dei magi rispondono soltanto con un’informazione, senza lasciarsi coinvolgere e mettersi loro stessi in viaggio. Erode da parte sua sembra preoccupato solo dal pensiero che qualcosa possa mettere in discussione la sua regalità. Al contrario, i magi venendo da lontano, giungono alla meta del loro viaggio, incominciando con lo scrutare le stelle.

A Gerusalemme la gente è invece troppo attenta alle cose della terra, ai vari intrecci, giochi di potere ed affari per avere tempo e voglia di vedere le stelle, di guardare in alto; possiede il tesoro delle Scritture ma non sembra davvero disposta all’ascolto e tanto meno a mettersi in viaggio. Il cammino dei magi nasce invece proprio dalla disponibilità a guardare in alto, a lasciarsi guidare dalla stella che esprime bene quella luce interiore che illumina ogni uomo in ricerca docile e sincera della volontà di Dio.

Certamente non basta questa luce, ma bisogna che incontrino la testimonianza della parola divina data ad Israele. È un viaggio che li porta all’umiltà di Betlemme, a riconoscere come Dio si faccia piccolo, nascosto e rifiutato e a ritrovare proprio in questa sua paradossale manifestazione la fonte di una gioia incomparabile. La stella che si mostra loro a Betlemme e che li fa trasalire di felicità.

Al vedere la stella, essi provarono una gioia grandissima – non brilla, infatti, su un grande palazzo, ma su una semplice abitazione in cui dimorano due giovani coniugi con un bimbo. E se dapprima cercano un altissimo re, la Scrittura ascoltata a Gerusalemme li ha già orientati verso un’altra prospettiva. Sono ormai pronti a non lasciarsi scandalizzare dalla debolezza di Dio, ma a riconoscere in essa la vera lieta notizia. Entrano dunque in quella casa e nel bambino di Maria scorgono l’inviato di Dio, la presenza stessa di Dio, venuto ad abitare tra gli uomini; cadono allora ai suoi piedi in adorazione e gli consegnano le loro vite, significate magnificamente dai doni che portano con sé. Amen.

Fonte


Letture della
EPIFANIA DEL SIGNORE – ANNO A
Colore liturgico: BIANCO

Prima Lettura

La gloria del Signore brilla sopra di te.

Dal libro del profeta Isaìa
Is 60,1-6

Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te. Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli; ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te. Cammineranno le genti alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere. Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccio. Allora guarderai e sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore, perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te, verrà a te la ricchezza delle genti. Uno stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari di Màdian e di Efa, tutti verranno da Saba, portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 71 (72)
R. Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto. R.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra. R.

I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti. R.

Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri. R.

Seconda Lettura

Ora è stato rivelato che tutte le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Ef 3,2-5.5-6

Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero. Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo.

Parola di Dio

Vangelo

Siamo venuti dall’oriente per adorare il re.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 2,1-12

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

Parola del Signore