Più che cantare “nuovamente” un canto alla regalità di YHWH, il Salmo 96 (95) ci invita a un canto “rinnovato”: non una ristampa, ma una riedizione; non un una replica, ma una attualizzazione; non una ripetizione, ma un approfondimento. È un salmo sabbatico, nel giorno Santo della perfezione che è Shalom, pace, riposo.

In questa prospettiva di riconciliazione intera nell’unico Dio, il raggio della salvezza è dilatato dal santuario di Gerusalemme al popolo di Israele, che comunitariamente la annuncia a sé e agli altri, sino a raggiungere tutti i popoli, in fondo imparentati come un’unica famiglia umana. Oltre allo spazio, anche il tempo qui è totalmente coinvolto, giorno su giorno, in questa lode cosmica che ha raggiunto i confini dell’universo.

Cantate al Signore un cantico nuovo,
cantate al Signore da tutta la terra.
Levate canti e benedite al suo nome,
annunziate di giorno in giorno la sua salvezza.
Dispiegate la sua gloria tra le genti,
fra tutti i popoli i suoi prodigi […]

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Recate al Signore, o famiglie dei popoli,
recate al Signore gloria e potenza.
La gloria del Nome confessate al Signore,
con offerte venite ai suoi atri.

Al Signore prosternatevi
quando compare nella sua santità:
alla visione della sua presenza
tremi la terra intera.
Gridate alle nazioni: «Il Signore regna».

«Il salmista parla dell’estensione del suo Regno a tutte le parti del mondo, per raccogliere in sé coloro che prima erano stati divisi e dispersi. L’espressione “gridate alle nazioni” significa che Dio estende i confini del suo Regno grazie alla sua Parola e al suo insegnamento». (Calvino)

Fonte: Buttadentro, canale Telegram gestito da Piotr Zygulski

Foto di Joshua Lindsey da Pixabay