Quando Dio spera…

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…non è per lo spazio d’una notte
che Dio spera contro speranza.

Mendicante sconosciuto, instancabilmente percorri
lidi delle notti umane,
ombra tra le ombre innumerevoli
dei senza speranza.

Nella tua bocca muta si spengono i singhiozzi,
ma tu vorresti gridare, anche tu,
perché questo grido se ne vada,
come un’eco diversa,
come un richiamo nuovo,
a confondersi con il lamento crescente,
con le grida degli assetati di luce
con il terribile silenzio dei pianti soffocati,
e non resta che aprirsi
al vuoto dei marosi grigi,
all’alba che si accende non veduta.

Sul lido delle notti umane, sei il Dio senza voce.

Poiché la tua Parola fu detta in un giorno del tempo.

L’ hai pronunciata tutta,
l’hai gridata sino alla fine,
sino all’ultimo respiro del tuo Figlio.

Ma quando fu compiuta la tua Parola nella sua pienezza,
per te, Dio, venne il tempo della speranza nuda,
della speranza muta,
della speranza contro ogni speranza.

Jean Yves Quellec
monaco priore del monastero di Clerlande a Ottignies-Louvain-la-Neuve