L’eterno quotidiano

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Degli occhi delle lingue dei volti

che annunciano a tutti i secoli

Io sono fino alla fine del tempo

l’asse del cielo la ruota del vento

l’albero della vita le cui radici

di corpi cinerei fanno un sol corpo

L’Alleluia che si radica

fra i denti murati dei morti

così forte che l’inferno non esamina

quest’Alleluia mi rianima

Io non posso più reprimerti

mia graminacea mia figlia folle

mio seme alato fatto parola

mia eternità neonata

mia gioia danzante a pie zoppo

fra le mie ossa sparse

Basta un papavero

uscito da me fuori dalla tomba

per farmene uscire

e per celebrare

il Risorto che mi rende

il mio filo d’alba il mio fiore nei denti

il dono di vivere nella gloria

dell’eterno quotidiano

La fede rinata ogni mattina

Di un’inconcepibile vittoria.

(P. Emmanuel, Evangeliario)