? Preghiera della sera – 11 aprile 2019

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O Signore,
è nella Sacra Scrittura
che troviamo una luce che rischiara
gli eventi dolorosi della tua passione e morte,
che ci permette di cogliere il senso di un percorso altrimenti oscuro e indecifrabile.
Come ai discepoli di Emmaus
apri anche le nostre menti all’intelligenza del testo sacro per scorgervi l’Amore di Dio,
che si rivela nel tuo dono totale
e ci abilita ad annunciarlo al mondo intero.

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O Gesù,
tu ti sei rivelato come il Buon Pastore,
che non fugge davanti al pericolo,
che non esita a rischiare tutto
pur di salvare il suo gregge.
Tu non hai pensato a te stesso,
alla tua incolumità, alla tua sicurezza,
ma a noi, indifesi davanti al male,
incapaci di fronteggiarlo,
vittime designate del Tentatore
che insinua le sue menzogne sui nostri passi.
Per questo sei venuto ad abitare in mezzo a noi, nelle nostre case, dentro di noi,
arrivando a subire per noi
gli insulti e gli scherni,
fino ad essere inchiodato e messo a morte
sul legno di una croce,
divenuto per noi l’albero della vita.
Fa’ che anche noi impariamo ad abitare
gli spazi della nostra esistenza,
vivendo l’immersione nel nostro territorio attraverso una presenza solidale,
gomito a gomito con tutte le persone,
specie quelle più fragili.

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O Signore,
quello che tu ci offri
non è un rapporto saltuario, una relazione episodica, scampoli della tua bontà, frammenti sparsi di tenerezza. Tu ci doni, Gesù,
di entrare in una alleanza,
destinata a durare per l’eternità,
in un legame profondo
che fa scorrere nella nostra povera esistenza
la linfa trasformante
della tua stessa vita divina.
Solo in questo modo
noi possiamo sfuggire
ad una sterilità incombente
e portare frutti imprevisti
di bontà, di giustizia e di pace.
Fa’ che possiamo sempre rimanere uniti a te, in qualunque frangente,
per educarci a rapporti sempre più autentici, fondati sul rispetto reciproco
e sul primato della coscienza e dell’interiorità.