Ufficio Liturgico Nazionale – Imposizione delle ceneri in tempo di pandemia

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A causa dell’emergenza sanitaria, quest’anno – il 17 febbraio – il sacerdote, dopo aver igienizzato le mani e indossato la mascherina, imporrà le ceneri senza recitare la consueta formula.

L’indicazione arriva dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti: “Pronunciata la preghiera di benedizione delle ceneri e dopo averle asperse con l’acqua benedetta, senza nulla dire – spiega una nota – il sacerdote, rivolto ai presenti, dice una volta sola per tutti la formula come nel Messale Romano: «Convertitevi e credete al Vangelo», oppure: «Ricordati, uomo, che polvere tu sei e in polvere ritornerai»”.

A questo punto, precisa la Congregazione, il sacerdote “impone le ceneri a quanti si avvicinano a lui o, se opportuno, egli stesso si avvicina a quanti stanno in piedi al loro posto”, prendendo le ceneri e lasciandole “cadere sul capo di ciascuno, senza dire nulla”.

Fonte

Prot. N. 17/21 NOTA SUL MERCOLEDÌ DELLE CENERI

Imposizione delle ceneri in tempo di pandemia

Pronunciata la preghiera di benedizione delle ceneri e dopo averle asperse con l’acqua benedetta, senza nulla dire, il sacerdote, rivolto ai presenti, dice una volta sola per tutti la formulacome nel Messale Romano: «Convertitevi e credete al Vangelo»,oppure:«Ricordati, uomo, che polveretu sei e in polvere ritornerai».

Quindi il sacerdote asterge le mani e indossa la mascherina a protezione di naso e bocca, poi impone le ceneri a quanti si avvicinano a lui o, se opportuno, egli stesso si avvicina a quanti stanno in piedi al loro posto. Il sacerdote prende le ceneri e le lascia cadere sul capo di ciascuno, senza dire nulla.

Dalla Sede della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, 12 gennaio 2021.

Robert Card. Sarah
Prefetto

Arthur Roche
Arcivescovo Segretario

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