Messaggio del Consiglio Episcopale Permanente per la 42ยช Giornata Nazionale per la Vita

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Aprite le porte alla Vita

Desiderio di vita sensata

  1. โ€œChe cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?โ€ (Mt 19,16). La domanda che il giovane rivolge a Gesรน ce la poniamo tutti, anche se non sempre la lasciamo affiorare con chiarezza: rimane sommersa dalle preoccupazioni quotidiane. Nellโ€™anelito di quellโ€™uomo traspare il desiderio di trovare un senso convincente allโ€™esistenza.
    Gesรน ascolta la domanda, lโ€™accoglie e risponde: โ€œSe vuoi entrare nella vita osserva i comandamentiโ€ (v. 17). La risposta introduce un cambiamento โ€“ da avere a entrare โ€“ che comporta un capovolgimento radicale dello sguardo: la vita non รจ un oggetto da possedere o un manufatto da produrre, รจ piuttosto una promessa di bene, a cui possiamo partecipare, decidendo di aprirle le porte. Cosรฌ la vita nel tempo รจ segno della vita eterna, che dice la destinazione verso cui siamo incamminati.

Dalla riconoscenza alla cura

  1. รˆ solo vivendo in prima persona questa esperienza che la logica della nostra esistenza puรฒ cambiare e spalancare le porte a ogni vita che nasce. Per questo papa Francesco ci dice: โ€œLโ€™appartenenza originaria alla carne precede e rende possibile ogni ulteriore consapevolezza e riflessioneโ€[1]. Allโ€™inizio cโ€™รจ lo stupore. Tutto nasce dalla meraviglia e poi pian piano ci si rende conto che non siamo lโ€™origine di noi stessi. โ€œPossiamo solo diventare consapevoli di essere in vita una volta che giร  lโ€™abbiamo ricevuta, prima di ogni nostra intenzione e decisione. Vivere significa necessariamente essere figli, accolti e curati, anche se talvolta in modo inadeguatoโ€[2].
    รˆ vero. Non tutti fanno lโ€™esperienza di essere accolti da coloro che li hanno generati: numerose sono le forme di aborto, di abbandono, di maltrattamento e di abuso.
    Davanti a queste azioni disumane ogni persona prova un senso di ribellione o di vergogna. Dietro a questi sentimenti si nasconde lโ€™attesa delusa e tradita, ma puรฒ fiorire anche la speranza radicale di far fruttare i talenti ricevuti (cfr. Mt 25, 16-30). Solo cosรฌ si puรฒ diventare responsabili verso gli altri e โ€œgettare un ponte tra quella cura che si รจ ricevuta fin dallโ€™inizio della vita, e che ha consentito ad essa di dispiegarsi in tutto lโ€™arco del suo svolgersi, e la cura da prestare responsabilmente agli altriโ€[3].
    Se diventiamo consapevoli e riconoscenti della porta che ci รจ stata aperta, e di cui la nostra carne, con le sue relazioni e incontri, รจ testimonianza, potremo aprire la porta agli altri viventi. Nasce da qui lโ€™impegno di custodire e proteggere la vita umana dallโ€™inizio fino al suo naturale termine e di combattere ogni forma di violazione della dignitร , anche quando รจ in gioco la tecnologia o lโ€™economia.
    La cura del corpo, in questo modo, non cade nellโ€™idolatria o nel ripiegamento su noi stessi, ma diventa la porta che ci apre a uno sguardo rinnovato sul mondo intero: i rapporti con gli altri e il creato[4].

Ospitare lโ€™imprevedibile

  1. Sarร  lasciandoci coinvolgere e partecipando con gratitudine a questa esperienza che potremo andare oltre quella chiusura che si manifesta nella nostra societร  ad ogni livello. Incrementando la fiducia, la solidarietร  e lโ€™ospitalitร  reciproca potremo spalancare le porte ad ogni novitร  e resistere alla tentazione di arrendersi alle varie forme di eutanasia[5].
    Lโ€™ospitalitร  della vita รจ una legge fondamentale: siamo stati ospitati per imparare ad ospitare. Ogni situazione che incontriamo ci confronta con una differenza che va riconosciuta e valorizzata, non eliminata, anche se puรฒ scompaginare i nostri equilibri.
    รˆ questa lโ€™unica via attraverso cui, dal seme che muore, possono nascere e maturare i frutti (cf Gv 12,24). รˆ lโ€™unica via perchรฉ la uguale dignitร  di ogni persona possa essere rispettata e promossa, anche lร  dove si manifesta piรน vulnerabile e fragile. Qui infatti emerge con chiarezza che non รจ possibile vivere se non riconoscendoci affidati gli uni agli altri. Il frutto del Vangelo รจ la fraternitร .

[1] ย  Papa Francesco, Humana communitas. Lettera per il XXV anniversario della istituzione della Pontificia Accademia per la Vita, 6 gennaio 2019, 9.

[2] ย  Ibidem.

[3] ย  Ibidem.

[4] ย  Cfr. Papa Francesco, Enciclica Laudato siโ€™, 155: โ€œLโ€™accettazione del proprio corpo come dono di Dio รจ necessaria per accogliere e accetยญtare il mondo intero come dono del Padre e casa comune; invece una logica di dominio sul proยญprio corpo si trasforma in una logica a volte sottiยญle di dominio sul creato. Imparare ad accogliere il proprio corpo, ad averne cura e a rispettare i suoi significati รจ essenziale per una vera ecologia umaยญnaโ€

[5] ย  Cfr. Papa Francesco, Discorso ai membri dellโ€™associazione italiana di oncologia (AIOM), 2 settembre 2019.