Incontrare l’inatteso – Vita cristiana per gente perplessa di don Giuseppe Forlai

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UzGgTwjtt0tQ_s4L’Autore dedica queste pagine ai lontani, ai “vicini lontani”, ai “cristiani che vanno in chiesa solo a Natale”, a chi vorrebbe riavvicinarsi a una fede cui era stato iniziato da bambino ma che le vicissitudini della vita hanno allontanato. Pur ricco di continui rimandi scritturistici che tradiscono la profonda conoscenza teologica dell’Autore, il linguaggio scelto è amicale ed esperienziale e porta con sé il contributo della fatica e delle lotte interiori del vissuto particolare del servizio cui era impegnato don Giuseppe al tempo della gestazione del presente volume: cappellano in carcere. Scrive: “Posso raccontare quel che certi incontri mi hanno dato da pensare; incontri con chi vive una fede difficile o con chi non crede per niente, con chi si sente sconfitto dalla vita o dal male che non vuole, ma che non può fare a meno di compiere”.Tre sono i nuclei tematici attorno a cui si sviluppano gli argomenti: le cause della lontananza di Dio; la scoperta del nuovo volto di Dio; il rapporto tra dolore.[divider]

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FONTE Meditazioni tratte dal volume omonimo di don Giuseppe Forlai, pubblicato dalle Paoline Editoriale LIbri.

“Queste pagine, scaturite da incontri con chi vive una fede difficile o con chi non crede per niente, ci parlano di un Dio “lontano”. Ma, a pensarci bene, questa lontananza di Dio non è una maledizione, può essere anche una grazia: nel momento in cui il Signore si tiene lontano, apre le porte della nostra vita interiore alla ricerca.

Questo Dio lontano, però, si fa prossimo nei luoghi dove non lo cercheremmo mai a motivo del disprezzo e del rancore che spesso proviamo nei confronti della solita e maledetta quotidianità.

Finchè, con un atteggiamento puro e verginale come quello di Maria, non rivolgiamo uno sguardo benevolo al giorno che inizia, non potremmo mai accorgerci di questo Dio lontano che bussa alla porta del nostro cuore.

Sorridere al sole che sorge non vuol dire essere ingenui, ma ostinati nel voler gustare fino in fondo anche i più piccoli segnali di bene nascosti nelle pieghe delle ventiquattro ore.

E’ qui che questo Dio lontano, inatteso, svela la sua vicinanza e ci dice che “siamo pieni di grazia” e di possibilità per il futuro, a patto  che non ci lasciamo schiacciare totalmente dal peso della vita”. (Dalla presentazione del volume)

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