Sr. Palmarita Guida – Commento al Vangelo del 15 Gennaio 2022

483

È l’ultima frase la chiave di lettura di questo vangelo e di tutto il cristianesimo . Se non la comprendiamo non capiamo né chi è Dio, né chi siamo noi. Il cristianesimo si svuota di significato. Gesù che è il Dio che ha preso carne, è venuto per chi è lontano da lui, in qualsiasi modo e forma lo sia. A lui intetessa recuperare ogni figlio suo per il quale ha dato la vita.

Per questo ad inizio settimana abbiamo contemplato la chiamata dei primi quattro discepoli, gente normale, pescatori, ed oggi invece la liturgia ci fa riflettere sulla chiamata di un bollato, uno che non è normale, uno che si è pubblicamente un disonesto. In una parola , un peccatore pubblico. Per gli ebrei non c’era salvezza per costoro.

Gesù ribalta questa convinzione :la salvezza è per tutti, in primis per i lontani dall’amore di Dio, per chi ha scelto strade di morte. Ancora oggi facciamo fatica a comprendere questo, che ripeto, è il nucleo del cristianesimo. Perché stigmatizzamo e giudichiamo , ci scandalizziamo e mormoriamo verso chiunque usi misericordia.

Ma ricordiamo che solo chi avrà usato misericordia la riceverà da Dio al termine di questa vita. E ancora questa pagina ci fa riflettere sulla nostra capacità di lasciarci toccare il cuore da Gesù nel nostro peccato, cioè nella nostra incapacità di amare come Lui ci ama. Levi ha avuto la capacità di lasciarsi raggiungere da Gesù che lo ha guardato con occhi nuovi, e quello sguardo lo ha risanato perché era cosciente del suo peccato.

Quanto io sono cosciente del mio, perché il Signore possa guarirmi, liberarmi… Salvarmi?


A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade