Quaresima e cinema: 7 film per riflettere su Gesù

810
Immagine_Cinema_Quaresima_CNVF_UNCS_JPG«Che cos’è questa povertà con cui Gesù ci libera e ci rende ricchi? È proprio il suo modo di amarci, il suo farsi prossimo a noi come il Buon Samaritano che si avvicina a quell’uomo lasciato mezzo morto sul ciglio della strada (cfr Lc 10,25ss). […] La Quaresima è un tempo adatto per la spogliazione; e ci farà bene domandarci di quali cose possiamo privarci al fine di aiutare e arricchire altri con la nostra povertà».
Sono le parole con cui papa Francesco nel suo Messaggio invita a vivere il cammino della Quaresima nel segno della povertà.
Con la Quaresima numerosi sono i momenti di riflessione progettati in ambito pastorale, occasioni di raccoglimento spirituale, ma anche di importante scambio culturale. L’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali e la Commissione Nazionale Valutazione Film della CEI offrono una proposta cinematografica pensata per favorire momenti di condivisione in ambito diocesano e parrocchiale (cineforum, eventi proposti dagli animatori della comunicazione e della cultura, da catechisti e insegnanti di religione…).
Sette proposte, sette film per ogni settimana di Quaresima (sul sito www.cnvf.it), per (ri)scoprire ed approfondire come il cinema si sia confrontato con la figura di Gesù. La storia di Gesù, così come gli episodi della Bibbia, sono da sempre topos narrativi della settima arte, presenti nell’immaginario cinematografico italiano e internazionale, affrontati ora in maniera edificante ora problematica o provocatoria. La proposta segnala un film rappresentativo per periodo storico, che si distingue anche per ricchezza espressiva e guadagni pastorali.
Si parte dal cinema hollywoodiano classico, nella stagione dei kolossal biblici (La più grande storia mai raccontata), passando per lo sguardo “altro” della cinematografia europea negli anni Sessanta e Settanta (Il Vangelo secondo Matteo), seguitando con un cambio di passo di Hollywood sul fronte espressivo (il musical Jesus Christ Superstar) negli anni Settanta-Ottanta e con una serie di sguardi inediti in ambito italiano (I giardini dell’Eden) negli anni Novanta. Si procederà poi con la riscoperta negli anni Duemila del filone religioso a Hollywood (La Passione di Cristo), riconfermando un approccio in stile kolossal, da confrontare anche con le ultime proposte autorali del cinema europeo e italiano (Su Re). A chiudere il percorso di visioni sarà un film parabolico, un film dai richiami cristologici, pur non occupandosi direttamente della figura di Cristo.