Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 9 Novembre 2022

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MERCOLEDÌ 09 NOVEMBRE – TRENTADUESIMA  SETTIMANA [C]

DEDICAZIONE BASILICA LATERANENSE

Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.

Gesù è il Nuovo Tempio di Dio costruito per opera dello Spirito Santo nel seno della Vergine Maria. Questo tempio dai Giudei è stato distrutto. Essi lo hanno appeso al palo e inchiodato su di esso. Sulla croce è morto. Fu sepolto nel sepolcro.  Il Padre scende nel sepolcro e, sempre per opera del suo Santo Spirito, non solo riedifica il corpo di Cristo trafitto dalla morte. Lo rende glorioso, spirituale, incorruttibile, immortale. Ora Cristo Gesù vive nei cieli eterni con il suo vero corpo. Cristo risorto ormai non muore più. Quanto Lui oggi dice ai Giudei si è compiuto il giorno della sua gloriosa risurrezione.

Nel Tempio Nuovo che è Cristo Gesù abita corporalmente la pienezza della divinità. Quanti diventano corpo di Cristo per il sacramento del battesimo, anche loro divengono partecipi di questa pienezza. Ecco la perfetta verità di Cristo Gesù a noi rivelata dall’Apostolo Paolo: “È lui che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore, per mezzo del quale abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati. Egli è immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione, perché in lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potenze. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.

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Egli è prima di tutte le cose e tutte in lui sussistono. Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa. Egli è principio, primogenito di quelli che risorgono dai morti, perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose. È piaciuto infatti a Dio che abiti in lui tutta la pienezza e che per mezzo di lui e in vista di lui siano riconciliate tutte le cose, avendo pacificato con il sangue della sua croce sia le cose che stanno sulla terra, sia quelle che stanno nei cieli” (Col 1,13-20). Questa verità così viene completata nella stessa Lettera: “È in lui che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità, e voi partecipate della pienezza di lui, che è il capo di ogni Principato e di ogni Potenza.

In lui voi siete stati anche circoncisi non mediante una circoncisione fatta da mano d’uomo con la spogliazione del corpo di carne, ma con la circoncisione di Cristo: con lui sepolti nel battesimo, con lui siete anche risorti mediante la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti. Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti a causa delle colpe e della non circoncisione della vostra carne, perdonandoci tutte le colpe e annullando il documento scritto contro di noi che, con le prescrizioni, ci era contrario: lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce. Avendo privato della loro forza i Principati e le Potenze, ne ha fatto pubblico spettacolo, trionfando su di loro in Cristo (Col 2,9-15).

La ricchezza di Cristo Gesù diviene ricchezza di ogni uomo, a condizione che diventi corpo di Cristo, e si diviene corpo di Cristo attraverso la predicazione del Vangelo di Cristo e per la fede in Lui, in Cristo Gesù, secondo purezza di verità e sapienza contenute nella Parola annunciata.  Se si annuncia una falsa parola, una falsa dottrina, una falsa sapienza, necessariamente si crederà con una falsa fede. Ogni falsa fede non ci fa vero corpo di Cristo e noi siamo tagliati fuori della ricchezza e dalla pienezza di Cristo Gesù. Rimaniamo nel nostro corpo di peccato e nella schiavitù di esso.

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LEGGIAMO IL TESTO DI Gv 2,13-22

Il momento che noi stiamo vivendo è di totale distruzione del nuovo tempio di Dio che è Cristo Gesù. Come stiamo riuscendo a distruggere questo nuovo tempio di Dio? Togliendo ogni giorno una verità al mistero che è Cristo Signore.  Senza verità Cristo Gesù è ridotto ad un idolo. Si compie la Parola di Geremia e di Baruc: “Gli idoli sono come uno spauracchio in un campo di cocòmeri, non sanno parlare, bisogna portarli, perché non camminano. Non temeteli, perché non fanno alcun male, come non è loro potere fare il bene” (Ger 10, 5).

“Come infatti uno spauracchio che in un cocomeraio nulla protegge, tali sono i loro idoli di legno indorati e argentati” (Bar 6, 69). È questo oggi il grande peccato del cristiano: ha ridotto Gesù ad un idolo. Veramente oggi Cristo Gesù è meno che uno spauracchio in un cocomeraio. O ridiamo a Cristo Gesù la sua verità, verità divina, eterna, di creazione, di incarnazione, di salvezza e redenzione, o il mondo veramente lo vedrà come uno spauracchio. La Madre di Dio ci aiuti a ridare a Cristo ogni sua verità.

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