Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 7 Agosto 2022

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A volte ci capita di non “sentire” la presenza di Dio nella nostra vita, rischiamo di credere che ci abbia “parlato” una volta e poi che sia tutto finito lì oppure che non Lo abbiamo mai realmente incontrato e, per questo, trascorriamo le giornate con la stanchezza di chi aspetta, ma non “sente” nulla, di chi una condizione non di semplice pigrizia, ma di mancanza di cura verso ogni cosa (accidia, letteralmente “senza cura”).

Oggi Gesù ci ri-sveglia. Ci dice di essere pronti, anche nel mezzo della notte, quando si fa più fatica ad avere fede, perché non sempre si deve “sentire” qualcosa. Come fare per essere pronti, per ritornare ad avere cura? Stringersi le vesti ai fianchi. Non è una nuova moda o meglio, è uno stile che non passa mai di moda, è l’atteggiamento di chi serve.

Ognuno di noi nelle proprie giornate ha infinite occasioni in cui può scegliere di stringersi le vesti ai fianchi per servire chi ha accanto o far finta di nulla, a volte le cogliamo, altre volte no. Da svegli potremmo riconoscere che è Gesù il primo, con le vesti strette ai fianchi, che ogni giorno passa a servirci. Lasciamoci risvegliare per riscoprire la Sua vicinanza, lasciamoci trovare con le vesti strette ai fianchi.

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