don Marco Pozza – Commento al Vangelo di domenica 4 Settembre 2022

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“Cristo fa un preventivo di spesa”

Cristoddìo non è uno scimunito. (In)seguito di giorno e di notte dalla folla che gli fa una pressione boia tutt’attorno, sa bene che quella stessa folla non ha il desiderio della verità: le basta una qualche piccola illusione che la mantenga viva. Sa che, così facendo, non fa altro che prediligere l’irrealtà alla realtà: il fatto è, però, che l’irrealtà esercita su di lei la medesima attrazione della realtà. Finendo per confonderla e impedirle di riuscire a distinguere ciò ch’è reale da ciò che reale non è.

Per questo Cristo si guarda bene dall’alimentare anche solo di un fiato l’illusione nei loro cuori: «Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me non potrà essere mio discepolo». Lo mette subito in chiaro, all’inizio della sequela: perché nessuno pensi che seguirlo possa portare frutti diversi dalla persecuzione, dall’odio e dalla Croce. Così facendo, poi, nessuno tra coloro che decideranno di andargli appresso, potrà dire d’essere stato tenuto all’oscuro del prezzo, ch’è stato abbindolato approfittando dell’ingenuità.

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Che poi, a leggerle tutte d’un fiato – «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e persino la propria vita, non può essere mio discepolo» – manca quasi il respiro: “Come riuscire ad amare Dio in maniera così cruenta, assoluta, più di qualsiasi altro amore?” Sarà possibile?

Previsioni serie, comunque, quelle di Cristo: non come quelle del “sereno – variabile”, la versione moderna di quelle della nonna che, con venticinque gradi, ti dice di portartela dietro una giacchetta, perché “non si sa mai!”. Quelle di Cristo, invece, sono certosine: non fosse altro per l’interesse che Lui ha che l’uomo non creda, ad un certo punto, di volare quando invece sono dei semplici calci nel sedere.

Per questo prende a prestito le leggi dell’edilizia per mostrare come, alla fine, più che di fede la sequela sia una questione di logica: «Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa, a vedere se ha i mezzi per portarla a termine?» Per coloro ai quali l’edilizia fosse strana, rilancia il paragone con la guerra: «Quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini uno che gli viene incontro con ventimila?» Illudersi di farcela è rischiare d’essere messi alla berlina da chi assisterà alla scena. È questa la preoccupazione del Cristo: che qualcuno, illudendosi d’andargli dietro per sistemarsi la vita, non si butti giù dal ponte quando dovrà pagare il conto di tale bellezza. Un discorso onesto.

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Perché nessuno si faccia ridere dietro da qualcun’altro! È questo l’affanno di Cristo. Che nessuno si illuda oltremodo: le illusioni, in amore, han il potere di inquinare fino a procurare un male cane. Sono il più grande nemico dell’anima. E il mondo questo lo sa: sa bene che la massa non ha mai il desiderio della verità. Chi potrà fornire loro delle illusioni immediate, in un breve tempo potrà venire eletto come loro comandante. Al contrario: chi tenterà, anche solo come impulso di buon cuore, di distruggere quelle loro comode illusioni verrà sempre considerato un carnefice, e loro le solite povere vittime. È così che va il mondo: «Nulla è più facile che illudersi, perché ciò che ogni uomo desidera egli crede anche che sia vero» (Demostene).

A chi, in tempi non sospetti, gli rinfacciò di essere troppo esigente in amore, Cristo mostrò d’esserne convinto: “Penso che di amori-paradiso non ce ne siamo poi così molti in giro” avrà risposto loro con il suo viso pieno di silenzio. Disse queste cose – che, cioè, era impegnativo stare con lui. Che lo mettessero in conto – perché voleva loro bene: sarebbe stato più facile dire loro ch’era d’una semplicità imbarazzante. Preferì essere onesto sino dal primo giorno: l’amore è una cosa seria.

Anche perché ci vorrà poi una forza d’animo elevata a tener fede agli impegni presi: una volta chiuso con le illusioni, queste cercheranno comunque di buttar giù la porta per dirti ch’esiste qualcosa di meno faticoso. Per dirti che, altrove, loro quell’amore l’han trovato scontato.

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