È un vangelo difficile quello di oggi, perché se non lo interpreta secondo il vero significato, si rischia di fare dire a Gesù cose che non ha nessuna intenzione di dire. Allora, cerchiamo insieme di coglierne i diversi e importanti insegnamenti.
Gesù racconta la parabola per lodare, ovviamente, non la disonestà ma la scaltrezza. La frase finale è la chiave di lettura di tutta la parabola: I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce…
Potremmo anzi dire di noi stessi che a volte siamo molto scaltri quando si tratta delle cose del mondo e non quelle di Dio. Mi spiego: perché siamo bravi, scaltri, ingegnosi… quando dobbiamo fare di tutto per apparire… perché riusciamo a fare sacrifici quando vogliamo avere successo nel mondo del lavoro, dello studio… nella vita mondana… perché ci sappiamo applicare con ingegno quando dobbiamo imparare i gossip e i cortili dei vicini di casa… o dei vip… e magari non sappiamo niente o poco del vangelo… delle lettere del papa… del ciclo liturgico delle letture… o ancora, perché per la nostra squadra del cuore o per il nostro cantante… siamo capaci di andare agli stadi affollati e pieni di calca e sudore e poi però a messa ci lamentiamo se l’omelia è lunga… se non c’è il ventilatore… oppure non sappiamo andare a trovare un ammalato, non vogliamo dedicare un’ora alla caritas parrocchiale…
Se solo ci applicassimo per la nostra fede… o per la santità , la metà di quanto facciamo per il mondo… saremmo già santi!Â
Alla fine… è proprio questo il senso del vangelo di oggi…
Con una specifica in più, quella dell’uso dei soldi!Â
Gesù, infatti, non contesta la ricchezza ma ti chiede: come la usi? Cosa ne fai di quello che hai? Perché sai, siamo come discepoli del Signore siamo chiamati ad amare… e tutto deve essere a servizio di questo scopo… hai del tempo libero? Usalo per gli altri… Dio ti ha fatto più intelligente e colto… o ti ha dato delle capacità o dei doni? Usali per gli altri… hai dei soldi in più… anche la ricchezza può essere usata per amare gli altri… i più deboli… i più poveri…
Cosa se ne fa Dio della tua partecipazione a messa, della tua preghiera, dei tuoi rosari se non cambiano il tuo cuore e lo rendono più accogliente, più misericordioso, più generoso?Â
Tutto quello che non dai a Dio… lo perdi.
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AUTORE: Don Antonio Mancuso 
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