Il Vangelo del Giorno, 2 Aprile 2017 – Gv 11, 1-45

Il testo ed il commento al Vangelo di oggi,
2 Aprile 2017 – Gv 11, 1-45

Quinta settimana del Tempo di Quaresima

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  • Colore liturgico: Viola
  • Periodo: Domenica
  • Il Santo di oggi: S. Maria Egiziaca; S. Ugo di Grenoble; S. Gilberto
  • Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio.
  • Letture del giorno: Ez 37, 12-14; Sal.129; Rm 8, 8-11; Gv 11, 1-45

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Gv 11, 1-45
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».

All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui».

Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo». Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se si è addormentato, si salverà». Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!». Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».

Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».

Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.

Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».

Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».

Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Commento al Vangelo del giorno – Gv 7, 40-53

Commento a cura dei Monaci Benedettini

Lazzaro, esci fuori.

Tra due domeniche sarà già la Pasqua di Resurrezione: contempleremo assieme Gesù che, dopo aver sofferto l’agonia e la morte in Croce per noi, risorgerà vittorioso al terzo giorno. E il Vangelo di questa domenica di Passione ci parla già di resurrezione: Gesù fa risorgere un uomo, Lazzaro; ed Lazzaro ci rappresenta tutti.

Infatti è vero che siamo destinati a portare la croce di ogni giorno con le fragilità e gli acciacchi che il vivere umano comporta e che poi, alla fine, ci sarà anche la morte, ma poi il Signore ci farà risorgere con Lazzaro e tutti i santi. E sarà gioia piena, gioia per sempre! Sarà vita senza fine: una vita giovane, immortale, divina ed eterna in Paradiso. Ma la vita eterna è già qui: è viva e presente sulla terra in mezzo a noi, e dentro di noi.

Chiunque infatti si decide a vivere con Gesù e in grazia di Dio già la gusta, l’assapòra, e la vive dentro sé stesso. Infatti il Cielo, il Regno di Dio, è già dentro di noi: è la presenza della Vita di Gesù dentro la nostra anima. Questa ricchezza di gioia interiore la perdiamo con il peccato perché esso ci porta la morte dentro, ci porta l’inferno dentro l’anima. Ma poi con il pentimento e con la Confessione ritorna subito la pace, ritorna la Luce, il Sole: è la Vita di Gesù Cristo Risorto dentro al nostro cuore.

Quando l’uomo vive immerso nel peccato mortale è chiuso dentro se stesso come dentro ad una tomba di morte. Ma ecco che la Parola di Dio oggi ci dona speranza: “Ecco, Io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d’Israele (nella Chiesa).

Riconoscerete che Io sono il Signore, o popolo mio. Farò entrare in voi il mio Spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra. Saprete che Io sono il Signore. L’ho detto e lo farò!”. E San Paolo fa eco a questa Parola santa, che ci dona gioia e speranza certa: “Fratelli, quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene.

Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la Giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, Colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi” (Rom 8. 8-11). Sì, è vero: c’è la risurrezione della carne, quella fisica, che verrà alla fine del mondo quando, Gesù Cristo Re, verrà a giudicare i vivi e i morti. Ma prima di allora c’è già la risurrezione spirituale dentro l’anima nostra, ed è quella che si ottiene, tramite la Grazia Battesimale, che si rinnova, volta per volta, tramite l’assoluzione dei nostri peccati nel Sacramento della Riconciliazione.

E questa è la prima risurrezione! E noi la possiamo godere già adesso, se siamo uniti con fede e amore sincero a Gesù Cristo e se viviamo nella sua Grazia divina, ogni giorno. E così quando poi avverrà la risurrezione gloriosa del nostro corpo, alla fine del mondo, il nostro corpo mortale verrà spiritualizzato, divinizzato e reso immortale per sempre, e saremo giovani in eterno. Chi vive in Grazia di Dio è già vivo e risorto in Cristo.

“Io sono la Risurrezione e la Vita; chi crede in Me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in Me, non morirà in eterno. Credi tu questo?”. Credi tu questo? Se hai questa fede nel cuore allora sei la persona più felice del mondo, altrimenti diventi triste e ti affossi sempre più dentro la tomba di te stesso, che manda cattivo odore. L’Evangelista San Giovanni ci dice un particolare, che è importante, e non ci deve sfuggire: Gesù, quando vide l’amico morto, si commosse profondamente e scoppiò in pianto. Dissero allora i giudei: “Guarda come lo amava!”. Oggi vediamo Gesù che piange davanti alla tomba di Lazzaro.

Ma Egli piange davanti ad ogni tomba, e piange davanti ad ogni cuore chiuso, davanti al cuore “che non ha ancora assaporato l’amore di Dio”. E Gesù ancora piange, sconsolato, davanti ai tanti cuori chiusi, tristi, che sono sigillati come tombe al suo amore divino. Ma ecco che finalmente si fa sentire il grido appassionato del nostro Dio: è il grido dell’Amore che dona vita, il grido liberatorio di Gesù Cristo Dio: “Lazzaro, vieni fuori!!!”.

Esci dalla tua tomba di morte, amico mio! Esci, fratello mio! Esci, sorella mia! Esci dalla tua tomba di morte! Gesù ti chiama, e ti ama.

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