Commento al Vangelo del 26 febbraio 2017 – p. Ermes Maria Ronchi

padre Ermes Ronchi
padre Ermes Ronchi

Non preoccupatevi. Per tre volte Gesù ribadisce il suo invito pressante: non abbiate quell’affanno che toglie il respiro, per cui non esistono feste o domeniche, non c’è tempo di fermarsi a guardare negli occhi la vita, a parlare con chi si ama.

Non lasciatevi rubare la serenità e salvate la capacità di godere delle cose belle che ogni giorno il Padre mette sulla vostra strada, che accadono dentro il vostro spazio vitale.

Ma soprattutto, per quale motivo non essere in ansia? Perché Dio non si dimentica: può una madre dimenticarsi del suo figliolo? Se anche una madre si dimenticasse, io non mi dimenticherò di te, mai (Isaia 49,14-15, Prima Lettura).

Guardate gli uccelli del cielo, osservate i gigli del campo. Gesù parla della vita con le parole più semplici e più proprie: coglie dei pezzi di terra, li raduna nella sua parola e il cielo appare.

Gesù osserva la vita e nascono parabole. Osserva la vita e questa gli parla di fiducia. Il Vangelo oggi ci pone la questione della fiducia. Dove metti la tua fiducia? La risposta è chiara: in Dio, prima di tutto, perché Lui non abbandona e ha un sogno da consegnarti. Non mettere la sicurezza nel tuo conto in banca.

Gesù sceglie gli uccelli, esseri liberi, quasi senza peso, senza gravità, che sono una nota di canto e di libertà nell’azzurro. Lasciatevi attirare come loro dal cielo, volate alto e liberi! Vivete affidàti. La fede ha tre passi: ho bisogno, mi fido, mi affido.

Affidatevi e non preoccupatevi. Non un invito al fatalismo, in attesa che Qualcuno risolva i problemi, perché la Provvidenza conosce solo uomini in cammino (don Calabria): se Dio nutre creature che non seminano e non mietono, quanto più voi che seminate e mietete.

Non preoccupatevi, il Padre sa. Tra le cose che uniscono le tre grandi religioni, c’è la certezza che Dio si prende cura, che Dio provvede.
Non preoccupatevi, Dio sa. Ma come faccio a dirlo a chi non trova lavoro, non riesce ad arrivare a fine mese, non vede futuro per i figli?

«Se uno è senza vestiti e cibo quotidiano e tu gli dici, va in pace, non preoccuparti, riscaldati e saziati, ma non gli dai il necessario per il corpo, a che cosa ti serve la tua fede?» (Giacomo 2,16). Dio ha bisogno delle mie mani per essere Provvidenza nel mondo. Sono io, siamo noi, i suoi amici, il mezzo con cui Dio interviene nella storia. Io mi occupo di qualcuno e Lui, che veste di bellezza i fiori del campo, si occuperà di me.

Cercate prima di tutto il Regno. Vuoi essere una nota di libertà nell’azzurro, come un passero? Bello come un fiore? Cerca prima di tutto le cose di Dio, cerca solidarietà, generosità, fiducia; fìdati e troverai ciò che fa volare, ciò che fa fiorire!

p. Ermes Ronchi

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VIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

Mt 6,24-34
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.

Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?

Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita?
E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede?

Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.

Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.

Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 26 Febbraio – 04 Marzo 2017
  • Tempo Ordinario VIII, Colore verde
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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