Commento a Giudici 1-4 (GdC 1-4)

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Il libro dei Giudici riflette sul fatto che, morta la generazione di Giosuè, il Popolo di Israele visse alterne vicende. Dimenticandosi delle vicende dei Padri e dell’Alleanza, iniziò una fase di sconfitte. Il fatto che rimanessero popolazioni non israelitiche nemiche viene interpretato come uno stimolo alla fedeltà di Israele, che invece piombò nel politeismo dei culti locali, venerando Baal e Astarte.

In questa dimenticanza, Dio non viene meno. Lui non si dimentica e suscita dei valorosi e devoti capi militari: i giudici. Ma tra l’uno e l’altro, Israele torna disobbediente e perde altre battaglie. Dopo i primi tre giudici abbiamo la straordinaria figura femminile di Debora che sconfisse il re cananeo Iabin grazie a un’altra donna: Giaele, moglie di Cheber che era alleato di Iabin.

Cosa significa per te essere fedele all’Alleanza con Dio? Come gli altri possono aiutarti a mantenerla viva?

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A cura di Piotr Zygulski