“La rete e la Chiesa”: intervista con mons. Celli

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Si è aperta in Vaticano la Plenaria del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali sul tema “La rete e la Chiesa”. Philippa Hitchen ha intervistato il presidente del dicastero, mons. Claudio Maria Celli

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celliR. – La plenaria si situa nell’attuale contesto della comunicazione e oggi la comunicazione si muove soprattutto all’interno di una rete. Certo che rimangono i tradizionali mezzi di comunicazione: vale a dire, la stampa, la radio, la televisione. Però, innegabilmente, le nuove tecnologie hanno dato adito a questa nuova realtà: vuol dire che oggi ormai centinaia di milioni di persone si muovono, abitano la rete. E la preoccupazione della Chiesa è come interagire con questi abitanti della rete, uomini e donne di oggi che hanno i loro problemi, che hanno bisogno di una ricerca di verità, e che devono rispondere ai problemi della loro vita. E quindi, il problema della Chiesa, direi la missione della Chiesa è di entrare in dialogo con queste persone. E dunque il tema della nostra plenaria è proprio questo: Chiesa e rete, e che ruolo può giocare la Chiesa nella rete; come entrare in dialogo con gli uomini e le donne che abitano la rete, come annunciare il Vangelo, e come trasmettere questi fondamentali valori umani. In una parola, come oggi ci dice Papa Francesco, come promuoviamo una cultura dell’incontro nel contesto della rete?

D. – Negli ultimi anni, il vostro Consiglio ha compiuto vari progressi in questo senso: siti nuovi come news.va, pope2you, adesso una nuova iniziativa di e-book. Come giudica finora questo progresso?

R. – Io ritengo che abbiamo fatto passi considerevoli. Lei menzionava news.va, questo nuovo strumento di informazione della Santa Sede. Quello che ci lascia stupiti è la risposta che abbiamo. Oggi, il sito è visitato quotidianamente dalle 50 alle 60 mila persone. Ma quello che ci stupisce ancora di più è la dimensione che si è creata su facebook. Come lei sa, news.va è presente su facebook nelle cinque lingue. Oggi possiamo dire – sono dati recentissimi – che ogni mese il sito di news.va su facebook è visitato da più di 10 milioni di persone. La fanno da padroni gli spagnoli, poi i visitatori di lingua inglese; gli italiani sono poco più di 600 mila. Però, quello che a noi interessa è questo: vedere come gli uomini e le donne di oggi cercano. La rete è veramente un grande strumento di conoscenza, di comunicazione, di relazione. Sì, innegabilmente ci sono anche aspetti deteriori e negativi, quindi la nostra analisi così positiva non è ingenua. Conosciamo perfettamente i limiti. Però, amiamo sottolineare la valenza positiva e come queste nuove tecnologie comunicative possano favorire un rapporto, una crescita di amicizie. Ecco perché poco fa citavo la cultura dell’incontro: perché oggi in questi grandi social network lei può incontrare, può dialogare, può conoscere, può relazionarsi con centinaia di migliaia di persone, e questa è un’opportunità che non va perduta. Poi, l’altra cosa che mi sembra molto importante è Twitter: oggi siamo arrivati a 9 milioni e 300 mila followers. Ma quello che più mi interessa è la dimensione del ri-twittaggio. Oggi si pensa che almeno 60 milioni di persone possono avere sul proprio cellulare, sul proprio smartphone, sul proprio ipad e quindi sul proprio tablet, il tweet del Santo Padre. E questo innegabilmente è una dimensione di evangelizzazione di tutto rispetto. Amo molto pensare a questo: il Papa che usa il linguaggio dell’uomo di oggi, un linguaggio certamente “castigato” – potremmo dire così – in 140 caratteri; però, è anche vero che il Papa può raggiungere tante persone!

Testo proveniente dal sito Radio Vaticana

Fonte immagine 1 | Immagine mons. Celli