Commento al Vangelo di domenica 29 luglio 2012 – padre Bruno Secondin

509

In questa 17.ma Domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci presenta il Vangelo della moltiplicazione dei pani. Una gran folla segue Gesù, ma non ha cibo per sfamarsi. Un ragazzo offre i suoi cinque pani d’orzo e due pesci. Il Signore li prende e, dopo aver reso grazie, li fa distribuire. Tutti hanno cibo in abbondanza. Gesù allora dice. 

«Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto».

Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del carmelitano, padre Bruno Secondin, docente di Teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana:

Per cinque domeniche sarà il capitolo sesto del Vangelo di Giovanni a guidarci: quello della moltiplicazione dei pani, seguito dal discorso sul pane di vita svolto a Cafarnao. C’è una “grande folla”, con almeno 5000 uomini, senza dire poi delle donne e dei bambini. Non c’è denaro né tempo per comprare pane per tutti: ma c’è un cuore generoso di ragazzo che offre la sua merenda di cinque pani e due pesci. Il pane “comprato” non basterebbe, annota Filippo; ma il pane “donato” sì che basta. E mentre passava dalla mano di Gesù a quella dei presenti, di mano in mano, rimaneva abbondante in ogni mano, segno di una generosità che si moltiplicava, di una condivisione che alimentava la sazietà, fino a lasciare anche dodici canestri pieni del pane sopravanzato. Possiamo ammirare il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Mi piace pensare a due particolari: Gesù fa accomodare la gente sull’erba, non solo seduti ma ben comodi, cioè con piena dignità. E poi penso anche a quel ragazzino senza nome, ma che ha donato il suo piccolo tesoro custodito per un intero giorno. Era segno dell’affetto premuroso della mamma per il suo figlio; donato a Gesù e benedetto diviene sacramento di fraternità e di condivisione feconda. Gesti umanissimi che fanno intravedere altro, molto di più.

[powerpress]