don Francesco Cristofaro – Salve Regina Madre di Misericordia

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Salve Regina Madre di Misericordia

Spiegato e meditato da don Francesco Cristofaro

 

Numero 1. Salve Regina Madre di Misericordia, vita, dolcezza, speranza nostra

Il cuore dell’uomo è in tutto simile ad una zattera sballottata dai venti di un forte ciclone tropicale, perché attaccato da dubbi, incertezze, angosce, pensieri, sentimenti che perennemente gli tolgono la pace.

Come se questo non bastasse, vengono ad aggiungersi vizi, peccati, trasgressioni che poi lo spingono alla vanità, all’effimero, alla stupidità, a calarsi in situazioni che lasciano cicatrici che neanche un’intera vita di purificazione e di penitenza riescono a guarire.

La zattera, da elemento si sicurezza, diventa strumento di rovina e di perdizione per l’uomo. Allora non c’è proprio salvezza per questo nostro cuore che ad un certo momento diventa estraneo a noi stessi, forestiero alla nostra vita, perché incapace di condurci sui sentieri della verità e della giustizia?

La salvezza c’è ed ha un solo nome: Maria.

Maria è la Madre di Gesù, da Lui a noi data come vera nostra Madre.

Maria è il porto sicuro della nostra salvezza.

Maria è la nostra Regina, così la invoca la Chiesa.

Maria è la Madre della Misericordia. Così la saluta la Chiesa: “Salve Regina, Madre di Misericordia, Vita, Dolcezza, Speranza Nostra, Salve”.

Ella nel nostro peccato è la porta della misericordia e del perdono. Nella nostra morte è la via della nuova vita. Nella nostra amarezza quotidiana è la dolcezza che ridona sapore al nostro gusto spirituale. Nella nostra disperazione è la strada della speranza.

Aggrappati a lei mai ci perderemo,  ci dispereremo, mai saremo sconfitti e umiliati dal male. Aggrappati a lei saremo sempre pronti a risorgere, a risollevarci, a rinnovarci perché  è Lei che dona la forza e l’energia, la grazia ed ogni altro dono.  Aggrappati a lei, la nostra zattera mai affonderà, mai faremo naufragio, mai saremo divorati dalle onde impetuose del male. Il male si potrà anche abbattere sopra di noi, ma noi lo vinceremo, perché sempre con la Vergine Maria si risorge.

Vergine Maria, Donna santa, Madre casta, Amica fedele, Compagna solerte, Regina umile, aiuta il mio pazzo cuore a riprendere la via verso tuo Figlio Gesù. Rinnova in me la vita, infondimi la speranza, ottienimi una certezza: vivere e morire per te, che sei la madre mia dolcissima.

Un pensiero sulla Misericordia…

Vi è una misericordia preveniente che apre le porte ad ogni altra misericordia. Questa misericordia preveniente la canta la Vergine Maria nel suo Magnificat: “Di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono”.

La Vergine Maria nel suo canto unisce misericordia di Dio e timore di Dio. “La misericordia di Dio di generazione in generazione è per quelli che lo temono”. Cosa significa temere il Signore? Semplice: Ascoltare la sua Parola e metterla in pratica. Per chi è allora la misericordia di Dio? Per coloro che vivono di Parola del Signore. Qual è la Parola del Signore? È quella che Cristo Gesù ci ha lasciato. Il Vangelo accolto e vissuto è la chiave che apre le porte della misericordia di Dio.

Numero 2. A te ricorriamo noi, esuli figli di Eva

È questa la nostra condizione umana: esuli figli di Eva. Perchè? È tutto spiegato nel terzo capitolo della Genesi:  “Poi il Signore Dio disse: «Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi quanto alla conoscenza del bene e del male. Che ora egli non stenda la mano e non prenda anche dell’albero della vita, ne mangi e viva per sempre!». Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da cui era stato tratto. Scacciò l’uomo e pose a oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada guizzante, per custodire la via all’albero della vita” (Gn 3, 22-24).

Fuori del giardino la vita è divenuta morte, la pace guerra, l’amore odio, il lavoro fatica, i frutti veleno, la comunione divisione, l’unità dissidio, la fratellanza inimicizia, il matrimonio divorzio e adulterio, la donna una cosa, l’uomo un despota, l’accoglienza uccisione, la conoscenza ignoranza. Tutto si è capovolto, rovesciato.

In questa situazione di disastro a chi si potrà rivolgere l’uomo perché rinasca nel suo cuore la speranza? Ancora di salvezza è Lei, la Vergine Maria, la nostra Madre, la nostra Regina. Ella è il faro che ci segnala dove possiamo trovare un porto sicuro nel quale ripararci da tutte le intemperie e le furie delle onde del male e del peccato.

Chi ricorre a Lei mai naufragherà. Mai il vento del peccato lo trascinerà nel regno delle tenebre e dell’errore. La nostra salvezza Dio l’ha posta tutta nelle mani della Madre sua e Madre nostra.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, se per un solo istante dovessimo allontanarci da te, viene subito in nostro aiuto. Sii sempre la nostra salvezza. Amen.

Un pensiero sulla Misericordia…

Sapere cosa è la misericordia Dio, è la cosa più necessaria ad ogni uomo. Essa è il suo amore inesauribile con il quale sempre viene per ricreare l’uomo, ogni volta egli si distrugge a causa della sua disobbedienza, del suo peccato, dei suoi vizi, della sua empietà e idolatria. Vi è come una gara tra Dio e l’uomo. L’uomo con superba stoltezza e vano orgoglio ogni giorno lavora per la sua distruzione, il suo annientamento, la sua morte spirituale e fisica. Il Signore con decisa volontà, con fermezza, pazienza viene, prende i cocci di quest’uomo e con grande saggezza li ricompone, anzi per opera del suo Santo Spirito li ricrea, perché l’uomo possa ricominciare a vivere secondo quell’amore vero, puro, santo con il quale il Signore lo ha impastato creandolo.

Appare subito evidente che Dio non riversa la sua infinita misericordia su di noi come coperta per nascondere i nostri cocci. Pensare la misericordia di Dio come coltre perché l’uomo possa continuare nella sua stoltezza, significa attestare che non si è compreso nulla di questo amore speciale di Dio. Essa è vero atto di nuova creazione, nuova rigenerazione.

Numero 3. Gementi e piangenti in questa valle di lacrime

Ogni lacrima che viene versata sulla nostra terra è il frutto del peccato, che si manifesta come stoltezza. Questo genera morte, disperazione, perdita della pace, miseria spirituale e fisica, povertà estrema, solitudine incolmabile, separazioni, divisioni, disunioni, divorzi, abolizione della famiglia, unioni non secondo Dio, una vera torre di Babele.

In questa situazione di pianto e di dolore cosa fa la Vergine Maria? È la Madre che assiste il Figlio suo dimorando ai piedi della sua croce, condividendo con Lui il suo immenso dolore.

Ecco quale dovrà essere la nostra grandezza: non solo far sì che per mezzo nostro neanche una sola lacrima venga versata dai nostri fratelli. Dobbiamo anche essere capaci di assumere le lacrime dei nostri fratelli ed asciugarle. Come si assumono e come si asciugano? Attraverso il nostro grande amore, la nostra immensa carità, la condivisione, il dono del Vangelo, la testimonianza della nostra fede, il portare ciascuno dei nostri fratelli piangenti e doloranti, tristi e sconsolati a Lei, alla nostra Madre celeste, a Lei che sa prendere su di sé tutte le nostre lacrime e le sa asciugare con la sua immensa misericordia e la sua infinita compassione.

Imitare la Vergine Maria è interrompere per quanto è nella nostra santità questo fiume di lacrime. Possiamo farlo in tanti modi: regalando un sorriso, dicendo una parola buona, evitando un giudizio, astenendoci da ogni condanna, accogliendo sempre, pregando, aiutando, sostenendo, facendo bene ogni cosa, studiando, lavorando con coscienza e onestà, partecipando con zelo alla vita della comunità parrocchiale. Infinite sono le opere che possiamo fare perché le lacrime vengano asciugate sul volto dei nostri fratelli.

Vergine Maria, Madre della redenzione, asciuga le nostre lacrime. Fa’ però di noi persone che asciugano le lacrime dei loro fratelli. Angeli e Santi, sosteneteci. Vogliamo essere datori di gioia verso tutti. Amen.

Un pensiero sulla Misericordia…

Noi siamo nelle tenebre, nell’ombra della morte, siamo nel buio più fitto della nostra esistenza. Ai nostri giorni questo buio si è fatto ancora più fitto. Abbiamo finanche distrutta la verità della nostra stessa natura. Non poteva essere se non così. Quando si distrugge Dio all’istante si distrugge l’uomo nella sua natura, nelle sue relazioni, in ogni sua dimensione. È Dio la verità dell’uomo. Abolito Dio, cancellato dalla mente, dal cuore, dai sentimenti, anche dalle ipotesi di una sua eventuale esistenza, l’uomo si annienta e si distrugge. Ecco allora la grande misericordia del nostro Dio. Lui ci manda un sole che sorge dall’alto, che non viene dalla terra, ma dal suo stesso cuore, per risplendere su di noi, immersi in questo buio, così che possiamo uscire dalla spelonca della nostra nullità e dirigere i nostri passi sulla via della pace. Dio ci ha creati anfore capaci di contenere tutto il suo amore. Il peccato ci ha ridotti in pezzi. Dio viene e ci mostra la sua misericordia ricomponendoci, impastandoci di nuovo, togliendo la pietra che è al posto del nostro cuore. Rifiuta la misericordia chi non si lascia ricomporre nella verità.

Numero 4. Orsù, dunque, avvocata nostra

Nella “Salve Regina”, la Vergine Maria è invocata come “Avvocata nostra”. Sappiamo il perché di questo titolo di “Avvocata”? Noi abbiamo di sicuro un concetto errato del significato di “avvocato”.  Pensiamo che sia colui che con la sua bravura, la sua perizia, la sua scienza, la sua esperienza attinta nelle aule dei tribunali, sia capace di difendere il reo, trasformando l’ingiustizia in giustizia, il male in bene, la condanna in assoluzione.

Quando però la colpevolezza è così evidente da non potersi in alcun modo negare, ecco che l’avvocato deve far sì da renderla il meno volontaria possibile, un puro accidente, una triste casualità, un fatto senza piena responsabilità.

La Vergine Maria è vera Avvocata, ma in modo assai diverso. Ella è “Avvocata”  prima di tutto perché nostra “Guida”, nostra “Amica”, sempre vicino a noi per illuminarci con i suoi consigli, aiutarci con il suo discernimento, spronarci con la sua esortazione, indicarci la via da seguire con la sua perfetta esemplarità, insegnarci come si obbedisce prontamente alla Parola di Gesù.

Lei è “Avvocata” nella sua intercessione: imitare il vignaiolo della parabola evangelica che chiede al padrone di non tagliare il fico sterile perché lui stesso lo avrebbe curato con più grande attenzione. Il fico va tagliato. Ma dopo aver speso ogni energia. Per noi ci sarà anche l’inferno eterno, ma solo dopo che la nostra “Avvocata” ha speso tutte le sue energie per curare la nostra sterilità spirituale.

Vergine Maria, Avvocata nostra, intercedi per noi. Vogliamo produrre frutti di vera salvezza. Abbi pietà e misericordia di noi. Sii la nostra “Avvocata” oggi e sempre. Angeli e Santi di Dio, custoditeci nella purezza della nostra “Avvocata” e Madre nostra dolcissima. Amen.

Un pensiero sulla Misericordia…

Chi deve essere il cristiano oggi, domani e sempre? Deve come l’angelo del Signore in carne ed ossa che “appare” Ad ogni uomo, di notte e di giorno, per recargli solo questo gioioso, lieto, stupendo, meraviglioso annunzio: “Anche per te Cristo Signore è nato. Anche te è venuto a salvare. Anche te vuole liberare dal peso della tua colpa”. È Cristo Gesù la misericordia del Padre nel quale è racchiusa ogni altra misericordia. Se priviamo l’uomo di Cristo, lo priviamo del Padre, dello Spirito Santo, del suo corpo che è la Chiesa, della sua famiglia che sono tutti i battezzati, della vera speranza che è la vita eterna. Ama l’uomo chi gli dona l’unica cosa necessaria alla sua vita e questa unica cosa è Gesù Signore. Di ogni altra cosa se ne può fare a meno.

Numero 5. Rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi

L’occhio è lo sguardo del cuore. Come è il cuore così è anche l’occhio. Se il cuore è benigno, misericordioso, colmo d’amore, anche l’occhio manifesterà queste virtù. Se invece il cuore è sporco anche l’occhio esprimerà sporcizia. Ad ogni suo discepolo Gesù chiede un cuore puro per avere occhi così limpidi da poter vedere Dio. “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio”.

Il cuore puro è capace di vedere il Dio “Incarnato”, il Dio che si è “identificato” con il “povero, umile, sfrattato, schiavizzato, esiliato, umiliato, peccatore, carcerato, misero”. Con il Dio che è sempre vicino a noi, che solo cammina nelle nostre città, che sfruttato lavora nelle nostre case, che ammalato riempie i nostri ospedali, che delinquente affolla le nostre carceri, che profugo fa straripare i centri di accoglienza, che lavoratore stagionale calpesta le nostre campagne irrorandole con il sudore della sua fronte per un salario di miseria.

Il cuore puro è capace di vedere quel Dio che ha un posto nella scala sociale al di sotto degli animali.

Se noi vogliamo che la Vergine Maria ci veda con i suoi occhi pieni di misericordia è giusto che anche noi iniziamo a vede il “Dio povero e umile” che vive accanto a noi, presso di noi.

Se noi “questo Dio incarnato, visibile, presente, invadente” non lo vediamo con occhi di misericordia, potrà Lei, che è Madre proprio di questo “Dio visibile”, avere pietà di noi?

Allora è giusto che io mi chieda: posso invocare gli occhi misericordiosi della Vergine Maria? Posso io ricorrere al suo amore e alla sua materna compassione? Posso io servirmi del suo cuore perché venga in mio aiuto? Lo posso se il mio cuore è misericordioso. Se è senza compassione, mai potrà chiedere a Lei qualcosa. Devo prima chiedere un cuore nuovo.

Un pensiero sulla Misericordia…

Adorare un Dio falso si diviene falsità. Adorare un Dio parzialmente vero, parzialmente si diviene verità. Qual è il Dio nel quale l’uomo crede e adora, tale sarà anche la sua umanità. Ogni uomo è annunciatore di un suo Dio. Ognuno presenta un suo particolare Signore.

Se credo nel Dio di Gesù Cristo, devo credere nel Dio Incarnato, nel Dio Crocifisso, nel Dio che prende su di sé nel suo corpo tutta la sofferenza dell’umanità, tutto il peccato del mondo e lo espia sulla croce, nel suo corpo. Devo credere nel perdono incondizionato senza alcuna vendetta.  Devo credere nel dono della vita a Dio in olocausto per la redenzione dei cuori. Devo credere in un amore incondizionato verso ogni uomo, tutto l’uomo, sempre, senza interruzioni.

Numero sei. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù

Abbiamo già detto sopra in cosa consiste la nostra vita di esilio . Qual è la speranza del credente? Egli attende di vedere, subito appena morto, il suo Redentore e Salvatore. Purtroppo, dobbiamo confessare che oggi la speranza del discepolo di Gesù non è più questa. Egli è sempre nell’attesa, ma di cose futili, vane, sciocche, che non durano, passeggere, momentanee, occasionali. A volte attende qualcosa che è persino contrario alla sua fede: il compimento di una passione peccaminosa, che possa essere soddisfatto qualche suo vizio, che si realizzi un desiderio per le cose del corpo, che possa drogarsi, ubriacarsi, sballarsi.

Possiamo dire che il discepolo di Gesù ha smarrito la speranza soprannaturale, quella che dona verità alla sua vita, sostituendola con una moltitudine di speranze inutili.

Il corpo, il tempo, il visibile stanno distruggendo lo spirito, l’eternità, l’invisibile. Il sensibile sta annientando il mistero. Sta venendo fuori un uomo che si concede e si abbandona a tutto ciò che uccide la speranza anche per il domani terreno.

Dobbiamo svegliarsi da questo sonno di morte. Come facciamo, però, a svegliarci? Ecco Lei, la Vergine Maria, sempre è venuta in nostro soccorso. Sempre viene in nostro aiuto.

Lei è venuta per mostrarci oggi Gesù, perché solo se noi lo contempliamo oggi con gli occhi della fede, Lei ce lo potrà mostrare domani, quando entreremo nell’eternità. Oggi ci dice di rimettere nel cuore la verità del Vangelo. Oggi ci mostra la via per raggiungere e contemplare Gesù nella sua eternità.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, oggi fa’ che noi vediamo Gesù, oggi lo amiamo, oggi lo serviamo.  Potremo così essere certi di vederlo anche domani, nell’eternità. Angeli e Santi di Dio, aiutateci a vivere per Gesù, in Gesù, con Gesù, oggi e per i secoli eterni. Amen.

Un pensiero sulla Misericordia…

Se venisse chiesto al cristiano quale fosse per lui l’opera di misericordia più grande, ognuno risponderebbe indicando una sua speciale opera, mosso o dalla sua vita o dalle esigenze che lui vede negli altri.

La risposta giusta è invece una sola: conservare il proprio cuore, la propria anima, il proprio spirito, il proprio corpo nella più pura e perfetta obbedienza a Dio. Vivere lontano da ogni vizio, ogni trasgressione, ogni peccato, anche da quelli veniali, piccolissimi, insignificanti. Rimanere perennemente ancorati, piantati, inchiodati nella Volontà di Dio secondo la sua Parola.

A nulla serve un’opera di misericordia nel peccato. È come se uno prima sganciasse una bomba atomica su un paese, una città e poi andasse con una barella a lenire il dolore delle persone da lui bruciate vive. Questa è la stoltezza dell’uomo. Distrugge con il peccato l’umanità e il creato e poi in questa umanità distrutta e devastata offre piccole e misere consolazioni.

Numero sette. Il frutto benedetto del tuo seno

Queste parole della nostra preghiera – il frutto benedetto del tuo seno – sono pronunziate da Elisabetta, mossa dallo Spirito Santo che si era posato su di Lei nell’istante in cui il saluto della Vergine Maria giunse al suo orecchio.

È questa la nostra speranza: contemplare per l’eternità il volto del frutto benedetto del seno della Vergine Maria.

Oggi vi è una grande eresia: pensare, credere che il Paradiso è per tutti, buoni, cattivi, onesti, disonesti, ladri, adulteri, assassini, ingiusti. Ognuno pensa che navigando nel vasto mare del peccato e del vizio, delle ingiustizie e della trasgressione dei Comandamenti con agevolezza, facilità, inerzia si è già nel Paradiso. La misericordia di Dio sa coprire ogni peccato e così ogni uomo è già salvato. Così l’uomo di peccato.

Gli uomini dal grande timore di Dio così non pensano. Sanno quanto è difficile entrare nel Paradiso dopo la morte. Questi uomini pii e giusti vedono la loro vita imperfetta. Tuttavia il loro desiderio di vedere Gesù è forte.

Senza l’aiuto della Vergine Maria il Paradiso nessuno mai lo potrà ereditare. Ecco anche il senso del titolo di “Avvocata” attribuito alla Vergine Maria. Il sentiero è impraticabile ad ogni passo umano. Solo Lei lo conosce e solo Lei lo può liberare dalle insidie del serpente antico.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, canta al nostro orecchio il tuo canto di vita eterna. Ci libereremo da ogni altro canto di morte che il mondo innalza per confondere le nostre menti. Angeli e Santi di Dio, tendeteci anche voi la mano e guidateci per il giusto sentiero. Amen.                                                     

Un pensiero sulla Misericordia…

L’uomo è un costruttore di misericordia artificiale, perché sempre costruttore di una religione artificiale. Sempre la religione artificiale produce misericordia artificiale. La religione artificiale sempre crea l’uomo artificiale dalla vita artificiale, dalla carità, pietà, compassione, misericordia, giustizia artificiale.

La misericordia pensata dall’uomo verso l’uomo è sempre artificiale. La misericordia invece vissuta come purissima obbedienza alla Parola è quella che il Signore vuole che noi tutti pratichiamo. O la misericordia diviene obbedienza alla Parola di Dio, oppure è una falsa misericordia attraverso la quale noi non manifestiamo tutto lo spessore dell’amore del Signore verso l’uomo.

Numero otto. O clemente, o pia, o dolce vergine Maria

La nostra santa fede sulla Vergine Maria confessa  che Ella è clemente, è pia, è dolce. Clemenza, pietà, dolcezza sono tre grandi virtù. Esse rivelano l’essenza della verità, carità, misericordia, santità della Madre di Dio e Madre nostra.

La Vergine Maria è clemente. La clemenza è la virtù che fa sempre trionfare l’amore sulla più stretta giustizia. L’amore è perdono, compassione, commiserazione, offerta di pace, accoglienza, solidarietà.

La Vergine Maria è solidale con i peccatori, non nel senso che Lei giustifichi i nostri peccati. La solidarietà della Vergine  Maria è preghiera, intercessione, interessamento, intervento puntuale nella nostra storia per sollecitare la nostra conversione. Lei è Madre anche dei peccatori e una Madre vuole solo la salvezza di ogni suo figlio.

La Vergine Maria è pia. La pietà è l’amore del padre, della madre per tutti i figli. È quell’amore che genera, fa crescere, si preoccupa, si occupa, non si dona pace, non trova un attimo di respiro finché il più grande bene non sia stato compiuto. La Vergine Maria è pia perché quotidianamente lavora per il bene più grande di ogni suo figlio e questo bene è la più alta santità, in Cristo Gesù e nello Spirito Santo, nella Chiesa una, santa, cattolica, apostolica.

La pietà cerca sempre come essere di aiuto al fratello, che non è santo ma peccatore, non è giusto ma ingiusto, non è perfetto ma imperfetto, non è buono ma cattivo. Essa vince sempre con il bene il male, con l’amore l’odio, con la giustizia l’ingiustizia, con la mitezza la sete di vendetta, con la carità ogni egoismo, con la preghiera ogni falsità e menzogna.

La Vergine Maria è dolce. La dolcezza è mostrare sempre un volto accogliente, che ispira pace, fiducia, amore, benevolenza, compassione. Questa virtù non opera contro la verità, nel senso che o trascura la verità, o la dimentica, o non la ricorda, o addirittura la calpesta. Questa non è dolcezza, ma insipienza e stoltezza. La Vergine Maria è dolce perché il suo volto ispira la fiducia nel perdono, ma nello stesso tempo chiede la volontà di conversione e di ritorno nella Parola di Gesù, nel suo Santo Vangelo.

Vergine Maria, Madre clemente, Madre pia, Madre dolce, Madre della Redenzione, insegnaci a vivere queste tue virtù con somma verità.

Angeli e Santi di Dio, aiutateci. Vogliamo imitare la nostra dolcissima Madre.

Un pensiero sulla Misericordia…

La prima grande opera di misericordia che è chiesta ad ogni uomo è non commettere mai il peccato, vincendo ogni tentazione. Il peccato è un veleno di morte che distrugge non solo il corpo dell’uomo, ma anche il suo spirito e la sua anima. Distrugge non solo la persona che lo commette, ma l’intera umanità.

La seconda grande opera di misericordia è portare Cristo Gesù nella nostra casa. Lui va portato nella casa del cuore, dello spirito, della volontà. Va portato nella casa della politica, della scienza, della sociologia, della psicologia, della democrazia, della regalità, di ogni ideologia.

È questa la seconda, vitale, necessaria, sempre attuale opera di misericordia dalla quale nascono e fioriscono tutte le altre opere di misericordia: portare Cristo dove il Padre vuole che Cristo sia portato. Poiché Cristo e il cristiano sono un solo corpo, una sola vita, il cristiano ovunque lui si trova per necessità, per obbligo, per volontà, per scelta, per imposizione, deve sapere che sempre deve portare Cristo con sé, allo stesso modo che Cristo portava il Padre.

don Francesco Cristofaro

Testo latino

Salve, Regina, Mater misericordiae,
vita, dulcedo, et spes nostra, salve.
Ad te clamamus, exsules filii Hevae,
ad te suspiramus, gementes et flentes
in hac lacrimarum valle.
Eia ergo, advocata nostra, illos tuos
misericordes oculos ad nos converte.
Et Jesum, benedictum fructum ventris tui,
nobis, post hoc exsilium, ostende.
O clemens, O pia, O dulcis Virgo Maria.