Il Vangelo del Giorno, 9 gennaio 2016 – Mc 6, 45-52

Il testo ed il commento al Vangelo del 9 gennaio 2016 – Mc 6, 45-52, Tempo di Natale – Anno II, Dopo l’Epifania.

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  • Colore liturgico: bianco
  • Le letture del giorno: 1 Gv 4, 11-18; Sal 71; Mc 6, 45-52

Mc 6, 45-52
Dal Vangelo secondo Marco

[Dopo che i cinquemila uomini furono saziati], Gesù subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, a Betsàida, finché non avesse congedato la folla. Quando li ebbe congedati, andò sul monte a pregare.
Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra. Vedendoli però affaticati nel remare, perché avevano il vento contrario, sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli.
Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «È un fantasma!», e si misero a gridare, perché tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli subito parlò loro e disse: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». E salì sulla barca con loro e il vento cessò.
E dentro di sé erano fortemente meravigliati, perché non avevano compreso il fatto dei pani: il loro cuore era indurito.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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santa maria

Santa Maria che scioglie i nodi. Preghiere e novene

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Commenti al Vangelo di Mc 6, 45-52

 Mc 6, 45-52

Commento di Paolo Curtaz

[ads2] Gesù costringe i suoi discepoli a imbarcarsi, senza di lui, per andare all’altra riva. Ma sull’altra riva ci sono le città pagane, inizia il territorio della Decapoli. La compassione che diventa intervento e pane, si fa ora sollecitudine e desiderio da condividere con i suoi più intimi. La Chiesa che ha conosciuto l’unico che sazia, è chiamata a prendere il largo per raggiungere ogni uomo, nella logica dell’Epifania che abbiamo celebrato. Infedele e pigra è la Chiesa, noi Chiesa, quando ci rintaniamo nelle sicure mura delle nostre parrocchie. Il Signore ci obbliga ad uscire, ci costringe a seguirlo e a crescere. A crescere: nella tempesta e nel mare agitato della storia siamo soli, in attesa della sua venuta alla fine dei tempi. Fra qui e allora, siamo chiamati ad avere fiducia: il Signore ci raggiunge nella notte e ci oltrepassa. Ci è sempre davanti, il Signore, nel desiderio di annunciare il Vangelo a chi vive smarrito e senza pastore. Capiamo queste cose, oggi! Il miracolo della divisione dei pani, che ancora dobbiamo cogliere in tutta la sua forza, ci invita a non stare seduti in attesa, ma a rimboccarci le maniche per aiutare il Signore ad annunciare la salvezza a chi ancora non sa di averla ricevuta.

Commento dei Carmelitani

Dopo la moltiplicazione dei pani (vangelo di ieri), Gesù ordinò i discepoli a salire sulla barca. Perché? Marco non lo spiega. Il vangelo di Giovanni dice quanto segue. D’accordo con la speranza dell’epoca, il Messia ripeterà il gesto di Mosè di alimentare la moltitudine nel deserto. Per questo, dinanzi alla moltiplicazione dei pani, la gente conclude che Gesù doveva essere il messia atteso, annunciato da Mosè (cf. Dt 18,15-18) e voleva fare di lui un re (cf. Gv 6,14-15). Questa decisione della gente era una tentazione sia per Gesù che per i discepoli. Per questo, Gesù li obbliga ad imbarcare. Voleva evitare che si contaminassero con l’ideologia dominante, poiché il “fermento di Erode e dei farisei”, era molto forte (Mc 8,15). Gesù stesso, affronta la tentazione per mezzo della preghiera.

Marco descrive con arte gli eventi. Da un lato, Gesù sale su un monte a pregare. Dall’altro, i discepoli vanno verso il mare e salgono sulla barca. Sembra quasi un quadro simbolico che prefigura il futuro: è come se Gesù salisse al cielo, lasciando i discepoli soli in mezzo alle contraddizioni della vita, nella fragile barca della comunità. Era di notte. Loro erano in alto mare, tutti insieme nella piccola barca, volendo avanzare remando, ma il vento era contrario. Erano stanchi. Era di notte, tra le 3 e le 6 del mattino. Le comunità del tempo di Marco erano come i discepoli. Di notte! Vento contrario! Non pescavano nulla, nonostante lo sforzo compiuto! Gesù sembrava assente! Ma lui era presente e si avvicinò a loro, ma loro, come i discepoli di Emmaus, non lo riconobbero (Lc 24,16).

Al tempo di Marco, attorno all’anno 70, la barchetta delle comunità doveva affrontare il vento contrario sia di alcuni giudei convertiti che volevano ridurre il mistero di Gesù alle profezie e figure dell’Antico Testamento, sia di alcuni pagani convertiti che pensavano che fosse possibile una certa alleanza della fede in Gesù con l’impero. Marco cerca di aiutare i cristiani a rispettare il mistero di Gesù e non voler ridurre Gesù ai propri desideri ed idee.

Gesù arriva camminando sulle acque del mare della vita. Loro gridano presi dalla paura, perché pensano che si tratta di un fantasma. Come avviene nel brano dei discepoli di Emmaus, Gesù fa un gesto che indica che vuole continuare a camminare (Lc 24,28). Ma il loro grido lo spinge a cambiare rotta, si avvicina e dice: “Coraggio, sono io, non temete!” Qui, di nuovo, chi conosce la storia dell’Antico Testamento, ricorda alcuni fatti molto importanti: (a) Ricorda che la gente, protetta da Dio, attraversò senza paura il Mar Rosso; (b) Ricorda che Dio, chiamando Mosè, dichiarò varie volte il suo nome, dicendo: “Sono io!” (cf. Es 3,15); (c) Ricorda anche il libro di Isaia che rappresenta il ritorno dall’esilio come un nuovo Esodo, dove Dio appare ripetendo numerose volte: “Sono io!” (cf. Is 42,8; 43,5.11-13; 44,6.25; 45,5-7). Questo modo di evocare l’Antico Testamento, di usare la Bibbia, aiutava le comunità a percepire meglio la presenza di Dio in Gesù e nei fatti della vita. Non temete!

Gesù sale sulla barca ed il vento cessò. Ma la paura dei discepoli, invece di terminare, aumenta. L’evangelista Marco fa un commento critico e dice: “Non avevano capito il fatto dei pani, essendo il loro cuore indurito.” (6,52). L’affermazione cuore indurito evoca il cuore indurito del faraone (Es 7,3.13.22) e della gente nel deserto (Sal 95,8) che non voleva ascoltare Mosè e pensava solo a ritornare in Egitto (Num 20,2-10), dove c’era pane e carne a sazietà (Es 16,3).

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