Il Vangelo del Giorno, 23 Agosto 2016, Mt 23, 23-26

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Il testo ed il commento al Vangelo del 23 agosto 2016 – Mt 23, 23-26

XXI Settimana del Tempo Ordinario – Anno II

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Mt 23, 23-26

  • Colore liturgico: Bianco
  • Periodo: Prima settimana del Salterio
  • Martedì – 21.a Tempo Ordinario
  • Santo del giorno: S. Rosa da Lima (mf)
  • Vieni, Signore, a giudicare la terra
  • Liturgia: 2 Ts 2, 1-3.13-17; Sal 95; Mt 23, 23-26

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Mt 23, 23-26
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito!».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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Commenti al Vangelo di Mt 23, 23-26

Commento a cura dei Monaci Benedettini

[ads2]La giustizia, la misericordia e la fedeltà.
Continua da ieri il discorso dei guai contro gli scribi e i farisei e contro tutti coloro che li ìmitano nelle loro falsità e le loro ipocrisie. Essi curano l’esteriorità e trasgrediscono palesemente le prescrizioni fondamentali della legge divina. Trascurano la giustizia, la virtù che ci pone integri e praticanti davanti a Dio e testimoni autentici dinanzi agli uomini.

La virtù che ci rende giusti con la vera adesione ai precetti del Signore, ci rende veraci e credibili perché portatori di verità, annunciate e vissute. Ci rende ancora veri dinanzi al nostro prossimo a cui indichiamo la strada giusta per andare a Dio. Non essendo in un rapporto di comunione con il Signore si trascura e si viene meno anche alla misericordia: càpita l’assurdo di sentir scandire condanne proprio da chi avrebbe più bisogno di perdono e di pietà.

Chi non sperimenta la bontà del Signore e sempre portato alla rigidità verso gli altri. Anche ai nostri giorni succede di incontrare persone “troppo sante” per essere veramente testimoni di Cristo e della sua misericordia. Fanno parte della categoria antica degli scribi e dei farisei che imponevano pesi insopportabili agli altri. Infine, presi dalle esteriorità e induriti nel cuore, vengono meno anche alla bella virtù della fedeltà.

È la perseveranza nel bene, la costanza negli impegni assunti, il senso del dovere da esplicare nei confronti del Signore e nei confronti del prossimo nei diversi stati di vita. Ai nostri giorni appare particolarmente urgente riscoprire le tre virtù di cui oggi il Signore ci parla. Viviamo infatti momenti in cui pare che la giustizia sia solo una chimera, una meta quasi irraggiungibile. Sappiamo quanta inquietudine genera la mancanza di giustizia anche solo nelle sue attuazioni umane.

Proprio dalla mancanza di misericordia e dall’assenza del perdono sgorgano poi le peggiori lotte interminabili e vendette incrociate in diversi strati della nostra società.

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