Commento al Vangelo del 22 gennaio 2017 – Fraternità Gesù Risorto

Stiamo vivendo alcuni giorni di preghiera intensa per una particolare intenzione: la Chiesa da molti secoli soffre non solo per le divisioni dei suoi membri, ma anche per scismi ed eresie. La tentazione di divisione è sempre stata presente tra i discepoli del Signore: Gesù stesso aveva già avvertito i suoi, quando due di loro gli chiesero di poter essere tra coloro che comandano!

Perciò anche lui ha pregato con intensità perché il divisore non l’avesse vinta nella vita dei fedeli, e così ci ha indicato che è necessario pregare per avere discernimento e forza per resistere a quest’opera del tentatore. Pregare per l’unità dei cristiani è perciò entrare nel cuore di Gesù per unirsi a lui, che chiede al Padre di custodire dal maligno i suoi.

Le divisioni sono molteplici: quelle che conosciamo, provenienti dall’avidità e dall’egoismo presenti in noi, quelle d ella div ersità nell’esprimere la fede e nell’intendere le verità della fede, quelle della ribellione al servizio di chi ha compiti di autorità e responsabilità nella Chiesa.

Ogni divisione è disobbedienza a Gesù, rifiuto del suo insegnamento, rifiuto di riconoscere la sua importanza nella nostra vita.

Oggi il Signore ci ripete la parola che abbiamo sentito da Giovanni Battista la seconda domenica di Avvento: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”. La vicinanza del Regno annuncia la vicinanza del Re: questi è arrivato, e il suo arrivo comporta da parte nostra significativi cambiamenti.

La presenza del Re del Regno implica che ormai non facciamo più ciò che par bene a noi, ciò che giudichiamo migliore, ma solo che ci mettiamo in ascolto di lui.

Convertitevi: lo dice Gesù, quindi è importante, anzi, necessario! Che significa convertirsi? La parola usata dagli evangelisti implica un cambiamento del modo di pensare, quindi di ragionare, e di conseguenza anche di vivere.

Coloro che ascoltavano Gesù erano abituati a pensare che sì, il Messia sarebbe venuto, come avevano annunciato i profeti, ma chissà quando! E quindi vivevano con l’intima convinzione di vivere come si è sempre vissuto, tanto, non cambia nulla: il Messia verrà, ma tra qualche secolo, quando noi non ci saremo più: allo stesso modo noi attendiamo la fine del mondo!

Convertirsi perché il Regno è presente, significa mettersi nell’atteggiamento di chi sa che il Re è con noi: il Re è venuto, bisogna cercarlo o riconoscerlo, perché si può già subito cominciare a seguirlo e servirlo. Il Re è con noi, quindi cerchiamo la sua voce, le sue p arole, e viviamo i suoi insegnamenti.

Non serve più discutere tra di noi per vedere cosa è meglio, cos’è più conveniente o più ragionevole, ma cerchiamo cosa ci dice lui o coloro che egli ha inviato e invia.

Simone e Andrea e i figli di Zebedeo ci danno un primo esempio. Essi fanno sul serio, lo ascoltano e lo ascolteranno. Camminavano nelle tenebre, erano invischiati nelle cose del mondo, trascinati qua e là dai pensieri e dalle preoccupazioni, ora camminano nella luce: davanti a loro c’è sempre Gesù.

Essi non hanno, o non devono più avere paura. Essi, come dice il profeta, “gioiscono davanti a te come si gioisce quando si miete e come si esulta quando si divide la preda”. Cercare, trovare e ascoltare Gesù è una gioia grande, perché corrisponde all’aver finalmente raggiunto lo scopo della vita.

Con lui abbiamo la netta impressione di essere davvero al centro del regno di Dio, e di non dover attendere o aspettarci più nulla.

Completeremo con gioia quindi e con decisione la nostra conversione. Essa è necessaria per poter stare nella Chiesa, nella comunità cristiana. San Paolo ci esorta con chiarezza: le tentazioni ci sono ancora e ci saranno sempre, e sempre portano alla divisione.

Come vincerle? Rimanendo uniti, dice l’apostolo, a cominciare dal modo di parlare. Per questo è necessario saper ascoltare, fermarsi ad ascoltare i fratelli, cercando di comprendere e apprezzare il loro amore al Signore. Per amore del Signore Gesù possiamo dare importanza a quanto lui fa nei loro cuori e nella loro vita.

Anch’essi possono essere succubi di tentazioni; prima di correggerli è necessario amarli. Sempre comunque teniamo presente che Gesù ci ha salvati con la sua croce e quindi anche noi accettiamo la croce della sopportazione e della pazienza, e cerchiamo di considerare gli altri superiori a noi stessi.

Non possiamo presumere di amare il Signore pi&ug rave; de ll’altro, e nemmeno siamo sicuri che il Signore non ci voglia parlare proprio tramite quel fratello che siamo tentati di rifiutare. Al centro del nostro cuore ci dev’essere sempre il Signore Gesù, e non l’attaccamento a modi di fare, ad abitudini, a parole, che possiamo anche cambiare.

Non ci sarebbero divisioni tra noi cristiani, se fossimo sempre orientati al nostro Signore Gesù Cristo.

Lo preghiamo quindi perché dia grazia a noi e a tutti i nostri fratelli di continuare e completare la nostra conversione a lui!

A cura della Casa di Preghiera S.Maria Assunta – Tavodo  -Via della Pieve, 3 – 38078 SAN LORENZO DORSINO – TN

LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO

III Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

Mt 4, 12-23
Dal Vangelo secondo Matteo

Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:

«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti!
Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta».
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».

Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.

Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.

Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 22 – 28 Gennaio 2017
  • Tempo Ordinario III, Colore verde
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO

Salva

Salva

Read more

Local News