Il nuovo libro di Jos̩ Tolentino Mendon̤a РAmmonire i peccatori

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Ammonire per amare i peccatori
José Tolentino Mendonça e la correzione fraterna nel suo
Ammonire i peccatori (EMI)

Ammonire-i-peccatori-COPÈ dedicato all’opera di misericordia della correzione fraterna l’ultimo libro di José Tolentino Mendonça, teologo, biblista, poeta e vice-rettore dell’Università Cattolica di Lisbona. Il volume, Ammonire i peccatori. Dio non desiste da nessuno (Editrice Missionaria Italiana, in libreria da questa settimana), nuova uscita della collana «Fare misericordia» dedicata alle opere di misericordia e predisposta per l’Anno giubilare, è una lettura appassionata della «correzione» nel contesto del nostro mondo moderno e ultraveloce, al tempo dell’usa-e-getta e dei «correttori automatici».

Nello stile eclettico che caratterizza l’Autore, in una moltitudine di citazioni che spaziano da Doris Lessing a Fyodor Dostoevskij fino ai padri del deserto, Tolentino riporta l’attenzione sul vero significato della «correzione fraterna» come descritta nel Vangelo di Matteo, «se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo». La correzione tuttavia, sottolinea l’Autore, non deve essere una semplice ammonizione, ma un atto che presuppone «relazione, condivisione, affetto e cura» nel profondo riconoscimento che la persona non è il suo peccato o, meglio, «che il peccato non esaurisce ciò che essa è».

Il grande obiettivo della correzione deve essere quindi la sua riconciliazione, nella scoperta della possibilità della persistenza dell’amore e della misericordia di Dio, il quale non desiste mai da nessuno nella sua infinita benevolenza. Quella stessa misericordia che Gesù offre a Zaccheo, semplicemente nel «vederlo» e «riconoscerlo», laddove egli aveva ricevuto solo disprezzo in cambio della sua avidità. È dunque l’amore il fil rouge della riflessione tolentiniana, un amore trasversale, universale e liberatore, scevro da ogni pretesa di giudizio, che trova eco nelle parole di S. Tommaso, secondo il quale «la correzione fraterna non può configurarsi semplicemente come atto di giustizia, deve essere anche espressione di carità».

E allora come mai, si chiede l’Autore citando Doris Lessing, «la nostra società ha raggiunto un livello incredibile di conoscenza senza che questo ci abbia reso migliori?». Secondo Tolentino, il nostro essere un villaggio globale iper-connesso non ci ha aiutato ad essere meno ciechi o più flessibili, anzi, ci ha lasciati «analfabeti della misericordia». L’unica via d’uscita è quindi quella del riconoscimento e dell’accettazione dell’altro, ammonendolo come segno del nostro amore.

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L’AUTORE

José Tolentino Mendonça, poeta, biblista e teologo, è vicerettore dell’Università Cattolica di Lisbona. Viene considerato uno dei più importanti intellettuali del Portogallo. Il suo libro più recente è Mistica dell’istante (Vita e pensiero).

José Tolentino Mendonça, Ammonire i peccatori. Dio non desiste da nessuno, Collana Fare misericordia, Editrice Missionaria Italiana, pp. 64, euro 7,00